Sicurezza, per Confartigianato leggi «fanno passare imprenditori per criminali». Il caso Autotest
L’Autotest di Lana saluta il suo fondatore Josef Unterholzner, costretto a vendere le quote di maggioranza dopo una condanna per un incidente sul lavoro. E Confartigianato insorge: le leggi dovrebbero «aiutare gli operatori economici a garantire la sicurezza dei propri dipendenti e non essere utili solo a far passare gli imprenditori per dei criminali». Parola del presidente di lvh.apa Gert Lanz: «Le leggi esistenti in ambito di sicurezza sul lavoro hanno solo la funzione di spaventare gli operatori economici ed in particolare i giovani imprenditori – ha commentato il presidente – La sicurezza e la salute dei nostri collaboratori e di tutti gli addetti operanti in azienda costituiscono per noi una priorità. Proprio per questo investiamo regolarmente le risorse necessarie a garantire tale obiettivo. Abbiamo però bisogno anche di leggi caratterizzate dal buonsenso e non di norme incompatibili con la realtà di tutti i giorni».
In Italia ogni violazione delle norme esistenti in ambito di protezione dei lavoratori costituisce ormai reato. L’associazione degli artigiani altoatesini riceve quasi quotidianamente comunicazioni da parte di imprenditori chiamati a rispondere davanti al tribunale per degli incidenti sul lavoro causati da un comportamento errato di un collaboratore o da uno sfortunato caso fortuito. Proprio di recente si è verificato l’ennesimo evento di questo tipo. Josef Unterholzner, fondatore e titolare della rinomata ditta Autotest di Lana, ha comunicato a sorpresa di aver venduto la maggioranza della propria ditta dopo essere stato condannato per un incidente sul lavoro. L’imprenditore altoatesino è riuscito ad evitare il rischio di una pena detentiva solo dopo aver svolto delle ore di lavori sociali.
“E’ davvero un peccato quando imprenditori di successo sono costretti a gettare la spugna per simili ragioni, mettendo così a rischio numerosi posti di lavoro e la crescita della business location chiamata Alto Adige – ha osservato con amarezza Lanz -. Questa situazione non è più tollerabile. Il fatto che nessuno voglia ormai gestire un’azienda è una conseguenza inevitabile ed assolutamente comprensibile. In particolare i giovani imprenditori sono spaventati e si rifiutano di assumersi simili responsabilità quando guardano alle possibili conseguenze.” “La sicurezza e la salute dei nostri collaboratori continuano ad essere al primo posto – ha concluso il presidente -. Le leggi dovrebbero aiutarci a garantirle e non farci vivere con il timore di venire perseguiti per qualcosa di cui non sappiamo e per cui non possiamo far nulla.”