Lavoro, l'organizzazione sociale fattore di successo delle imprese
La digitalizzazione del mondo del lavoro non ha solo una dimensione tecnologica. L’organizzazione sociale delle imprese rappresenta infatti un fattore di successo; ecco quanto emerso dal convegno scientifico organizzato dell’IPL | Istituto promozione lavoratori sul tema dell’organizzazione del lavoro. La Presidente dell’IPL Christine Pichler sottolinea: «Noi sindacati vogliamo esprimere la nostra opinione con competenza rispetto alla digitalizzazione e all’automazione. La ricerca mostra che la sicurezza sociale e buoni contratti collettivi sono un formidabile presupposto per l’imminente innovazione organizzativa e tecnica nel mondo del lavoro».
Clemens Zierler dell’Istituto di ricerca sul lavoro dell’Università Johannes Kepler di Linz vede nella digitalizzazione e nell’automazione del mondo del lavoro in particolare modo sfide di tipo tecnologico, nella gestione del personale e di tipo finanziario. I requisiti di qualità derivanti dalle nuove tecnologie e la necessità di trovare personale adeguato diventeranno campi d’azione primari. Poiché il lavoro sta diventando più flessibile, più decentrato, più autogestito e complessivamente più collaborativo, la partecipazione e la cogestione dei lavoratori devono venir poste su una base del tutto nuova. Per la direzione aziendale ciò significa concentrarsi maggiormente sulla cooperazione e combinare il coordinamento all’interno dell’azienda con elementi centrali e decentrati.
Decisiva la cultura del compromesso sociale
Anche Tobias Kämpf, ricercatore dell’ISF (Istituto di ricerca per le scienze sociali) di Monaco e docente all’Università Tecnica di Darmstadt, punta in questa direzione. Parla del nuovo piano per costruire l’azienda del futuro; il modello che sarà adottato è quello della “società agile”. Quando le attrezzature ed i processi di lavoro sono digitalizzati e collegati in rete, i vecchi meccanismi si spezzano. Ciò permetterà lo sviluppo di nuove forme di comunicazione e di cooperazione, che rendono ormai obsoleti i precedenti confini organizzativi. Al centro del cambiamento al posto di rigide catene di comando emergono nuove strategie di partecipazione e di qualificazione. Secondo Kämpf la cultura del compromesso sociale diverrà un fattore decisivo di successo.
Partecipazione competente e progettazione sociale
Alla tavola rotonda che ha chiuso il convegno hanno partecipato Barbara Jäger (imprenditrice e presidente dei prestatori di servizi dell’Unione commercio), Georg Lun (Direttore dell’Istituto di ricerca economica della Camera di Commercio), Riccardo Brozzi (del Fraunhofer Italia Research) e Fabio Parrichini (Segretario generale dei metalmeccanici della CGIL), che hanno discusso di come le aziende altoatesine digitalizzano, di quali opportunità e quali rischi ne derivano, nonché di come la digitalizzazione cambi l’organizzazione e la gestione del lavoro.
«È importante che gli sviluppi evidenziati dai relatori durante il convegno dell’IPL vengano applicati in modo appropriato alle particolari condizioni presenti in Alto Adige», ha dichiarato Silvia Vogliotti, Vicedirettrice dell’IPL, riassumendo i risultati del convegno.
Christine Pichler, Presidente dell’IPL, ha precisato: «Noi sindacati vogliamo avere una voce in capitolo competente per quanto concerne digitalizzazione e automazione. La serie di convegni IPL dedicati al Lavoro 4. 0 ci supporta in tal senso. Il nostro obiettivo è quello di avere aziende efficienti con elevati standard sociali e buone condizioni di lavoro. Le ricerche dimostrano come la sicurezza sociale e buoni contratti collettivi rappresentino infatti un ottimo punto di partenza in vista delle imminenti innovazioni organizzative e tecniche che si realizzeranno nel mondo del lavoro».