Da Bolzano a Las Vegas (ma solo online): l'app altoatesina che rivoluziona i messaggi vocali al CES 2021
Pronti, partenza, via. È iniziato ieri, lunedì 11 gennaio, il Consumer Electronic Show di Las Vegas, il più grande evento dedicato alla tecnologia del mondo. Un appuntamento molto atteso, che da anni è punto di riferimento per capire in che direzione si muove l’innovazione a livello mondiale. Ma se l’edizione 2020 si era potuta tenere regolarmente in presenza – uno degli ultimi grandi eventi dal vivo prima dello scoppio della pandemia – per quest’anno la scelta è stata obbligata: tutto rigorosamente online. Nonostante ciò però, anche per questa edizione è folta la presenza di aziende e startup dall’Italia. Una costante degli ultimi anni grazie all’impegno di ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. In totale sono 53 le aziende del Belpaese selezionate e che spaziano un po’ in tutti i settori tecnologici: dalla stampa in 3D alle tecnologie 5G, dalla AR alla AI, e ancora Blockchain, Cloud Computing, IoT, robotica, wearables, progetti per la digital health, l’Entertainment, il Fitness, le Smart city e le Smart Home.
E tra queste c’è anche un pizzico di Alto Adige. Già, perché anche la startup altoatesina iUP, che al momento opera al Parco Scientifico Tecnologico ComoNExT in Lombardia, con il suo prodotto 2REC, è virtualmente presente all’evento che durerà ancora fino a giovedì 14 gennaio. Una startup nata nel giugno 2018 e che ha deciso di dare il via ad una nuova interpretazione dei messaggi vocali, spalancando così la porta a moltissimi nuovi scenari per il loro utilizzo. Con un sogno nel cassetto: tornare a Bolzano e dar vita ad una nuova sede. “Abbiamo notato che negli ultimi anni tutto l’Alto Adige ha fatto passi in avanti in ambito innovativo e tecnologico, creando un ecosistema efficace e di valore. E prossimamente vogliamo farne parte anche noi”, dice Marco Righetti, fondatore della startup con alle spalle decine di esperienze in giro per il mondo, anche in Silicon Valley.
Righetti, partiamo da 2REC: di che cosa si tratta?
2REC è un’applicazione per smartphone concepita per rivoluzionare l’approccio ai messaggi vocali e più in generale per evolvere le comunicazioni audio. L’idea è nata osservando quanto già avviene con i contenuti visuali: da tempo, infatti, gli utenti hanno a disposizione molteplici servizi per la gestione e l’editing di immagini, video e gif animate e numerose applicazioni ne rendono possibile la realizzazione, la personalizzazione e la condivisione. Tutti i giorni, scorrendo la feed dei nostri social network, ci troviamo di fronte a una vera e propria gamification del visuale: abbiamo la possibilità di giocare e divertirci creando contenuti unici, creativi e sorprendenti. Quindi ci siamo chiesti perché non introdurre nel campo sonoro lo stesso livello di personalizzazione che già da tempo vantano immagini e video. L’applicazione offre infatti la possibilità d’inserire filtri sulla voce, basi di sottofondo (musicali o ambientali) e suoni all’interno delle registrazioni (come se fossero delle emoji audio), trasformando i messaggi vocali, una forma di comunicazione fino ad oggi comoda ma monotona e piatta, in una pratica dinamica e brillante, capace di sprigionare la componente emotiva degli utenti. A noi piace definirla come una vera e propria rivoluzione dei messaggi vocali.
E in cosa consiste questa rivoluzione?
La ‘rivoluzione’ si sviluppa su due percorsi paralleli. Il primo lo definiamo “fun”, e vuole riproporre lo stesso livello di gamification che ha raggiunto il contenuto visuale, con il quale tutti possono divertirsi ed esprimersi in maniera unica e creativa, realizzando immagini o personalizzando foto. 2REC offre queste possibilità in ambito vocale, consentendo di inserire filtri sulla voce, basi di sottofondo (musicali o ambientali) e suoni all’interno delle registrazioni (come se fossero delle emoji audio). Immaginate di aver dimenticato un anniversario: con 2REC potreste farvi perdonare dalla vostra dolce metà inviando un vocale con una bella canzone romantica come sottofondo. Un papà lontano da casa per lavoro potrebbe far sapere al figlio che non vede l’ora che arrivi il fine settimana per portarlo al cinema a vedere l’ultimo episodio di Guerre Stellari, concludendo il messaggio con l’iconico suono della spada laser. Con il secondo percorso di innovazione, invece, ci rivolgiamo soprattutto a chi utilizza le note audio nelle attività professionali e di studio, esaltandone le caratteristiche che definiamo “smart”. Puntiamo a proporre uno strumento completo e utile nella vita di tutti i giorni che abbia varie funzionalità.
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L’applicazione è già disponibile?
Da circa sei mesi abbiamo rilasciato una prima versione beta. Essendo un software nuovo e innovativo avevamo bisogno di tempo per raccogliere diversi feedback da parte degli utenti su larga scala. Questo lo abbiamo fatto in autunno, capendo, grazie a critiche e pareri, quali sono i punti di forza e quelli di debolezza. Da circa due mesi siamo al lavoro per realizzare la versione definitiva che speriamo di rilasciare tra fine gennaio e inizio febbraio.
Immagino che la pandemia da Covid abbia anche rallentato il vostro processo di crescita e di rilascio del software…
Dal punto di vista prettamente operativo neanche troppo. Essendo la nostra un’azienda di sviluppo software per noi è stato abbastanza semplice lavorare in smart working ed organizzarci giorno per giorno sulle attività da portare avanti. L’impatto maggiore c’è stato sicuramente dal punto di vista dei risultati generali, che per forza di cose sono stati più bassi rispetto alle aspettative. Nel momento dello scoppio della pandemia eravamo in cerca di nuovi capitali per il progetto, e il clima di incertezza ha bloccato tutto. Diciamo che sul lato finanziario siamo stati penalizzati perché speravamo di raccogliere maggiori risorse e riuscire a spingere di più. In generale comunque siamo soddisfatti anche se non siamo cresciuti come speravamo in un primo momento.
È quindi il CES il posto giusto dove far conoscere la vostra idea?
Credo sia fondamentale portare avanti, anche in periodi difficili come questo, eventi internazionali di questo calibro. Qua si possono trovare nuovi contatti importanti e dar vita a sinergie di valore. Inoltre sono eventi che danno anche credibilità all’azienda stessa perché qua si riunisce solo il meglio, e si può dimostrare dal vivo quanto il progetto che si propone sia serio e ambizioso. Dobbiamo ringraziare anche l’ICE che ha creduto in noi quando abbiamo partecipato al bando per la partecipazione. Siamo sicuri di essere nel posto giusto perché il nostro è un progetto digital tech pienamente in linea con la tipologia di fiera.
Come stanno andando questi primi giorni?
Molto bene, abbiamo ricevuto già diverse richieste di contatti e di meeting per far conoscere 2REC. Il nostro obiettivo è quello di generare nuove sinergie tecniche per evolverci e crescere a 360 gradi. Cerchiamo altri progetti o anche startup in ambito audio e social network con la quale poter collaborare ed unire le forze, creando integrazione tra più servizi. Al momento siamo in contatto con un’azienda che si occupa di intelligenza artificiale, un altro campo in continua evoluzione, che sta sperimentando nuovi algoritmi per la conversione da suono a testo.
Attualmente siete operativi in Lombardia anche se la sede legale è a Bolzano: ci sarà un futuro in Alto Adige?
Lo speriamo tanto. Quello altoatesino è un territorio importante per noi perché è lì che abbiamo stretto una forte partnership con la Soul, un partner d’impresa in agevolazioni e sviluppo. Il nostro obiettivo è quello di diventare operativi anche a Bolzano e crescere anche in Alto Adige. Al momento per motivi economici è impossibile, ma speriamo in un futuro presto di riuscirci perché abbiamo notato che si sta investendo molto nel mondo dell’innovazione e della tecnologia. La strategia che la Provincia sta adottando non può che essere quella giusta.
Alexander Ginestous