Edilizia, 700 occupati in più dall'inizio dell'anno
Sono quasi 8.500 gli impiegati nel settore edile artigiano a luglio in Alto Adige. Nonostante il marcato calo del giro d’affari registrato negli ultimi anni, l’artigianato altoatesino è riuscito a tenere stretti i propri collaboratori anche nell’edilizia e la congiuntura favorevole degli ultimi mesi ha portato ad un’evidente crescita occupazionale, con il numero degli addetti cresciuto da 7.771 a 8.478 unità da gennaio a luglio: in pratica 70 posti di lavoro in più dall’inizio dell’anno. «Dopo un percorso costellato da mille difficoltà, anche nell’edilizia si è tornati a crescere – ha sottolineato con soddisfazione il presidente di lvh.apa Gert Lanz -. Tanto le misure locali quanto quelle nazionali hanno contribuito a sostenere l’economia, facendo in modo di mantenere inalterati i posti di lavoro esistenti ed anzi di crearne di nuovi».
Edilizia, la questione apprendistato
In ripresa anche le offerte per «La borsa apprendisti di lvh.apa sta riscontrando risultati davvero significativi ed il numero di posizioni formative è tornato a crescere» ha commentato con soddisfazione il presidente di lvh.apa Gert Lanz. Finalmente di nuovo in crescita anche le offerte per posizioni da apprendista in Alto Adige. In particolare nei settori dell’installazione, del legno e del metallo gli operatori economici hanno offerto negli ultimi mesi un numero maggiore di posti formativi: «Da un lato stiamo parlando di uno sviluppo economico positivo, dall’altro di una maggiore attrattività dei mestieri pratici e delle strade formative connesse, capaci di garantire effetti positivi in riferimento alla situazione degli apprendisti» ha aggiunto Lanz. Secondo il presidente di lvh.apa, decisivi a tal proposito sono stati alcuni riconoscimenti garantiti alle ditte formatrici, quale ad esempio la preferenza di tale tipologia di aziende nel campo degli appalti pubblici. Rilevante per la stabilizzazione ed il miglioramento della situazione sarebbe parimenti l’introduzione del premio di formazione da parte della Provincia, una misura già proposta da lvh.apa. Al contempo servirebbe combattere quanto prima la crescente minaccia chiamata mancanza di forza lavoro qualificata: lo sviluppo demografico ha infatti come conseguenza una diminuzione fisiologica di forza lavoro qualificata sul mercato altoatesino, che non deve assolutamente sfociare a medio-lungo termine in un pericolo per la situazione economica generale.