Bandi a cascata del Consorzio Inest: ecco come usare i fondi Pnrr per l'economia montana
Stanno per arrivare, alla fine del prossimo maggio, i prossimi bandi a cascata del Consorzio Inest: milioni di euro, provenienti dal Pnrr, per progetti di ricerca che vedano la collaborazione tra le università del nordest e le imprese. Le opportunità per l’economia montana, ambito presidiato da Unibz all’interno del Consorzio, sono state presentate a NOI Techpark ribadendo i risultati intermedi del progetto. Una giornata di studi e incontri che ha presentato interessanti case histories e chiarito molti dei nodi che hanno finora frenato, in Alto Adige più che altrove, il ricorso a questo prezioso strumento.
Uno dei dubbi principali da parte delle imprese, sollevato da Sandro Pellegrini, nuovo presidente di Südtiroler Wirtschaftsring – Economia Alto Adige, riguarda la sovrapposizione con i contributi della legge 14 della Provincia Autonoma di Bolzano. «I contributi della legge 14 – ha spiegato Fabrizio Mazzetto di unibz, responsabile scientifico dello Spoke 1 di Inest dedicato alla montagna – servono alle aziende per gli ultimi stadi di Trl (technology readiness level, ndr) per portare il prodotto al lancio sul mercato. Con Inest, usando i fondi del Pnrr, invece le aziende possono affrontare con i loro progetti i livelli 6 e 7 di Trl per far progredire definitivamente il proprio progetto e poi sfruttare quindi il finale boost provinciale».
Una precisazione importante che iscrive anche questo strumento nell’insieme dei fondi disponibili grazie al Pnrr e comunque inquadrabili all’interno della strategia di smart specialization ribadita nello stesso dibattito da Franz Schöpf, direttore del dipartimento innovazione della Provincia e da Uli Stofner, ceo di NOI Techpark che ha portato diversi esempi, da RoboAlpin alle tecnologie funiviarie e eoliche sviluppate dal gruppo HTI (che recentemente ha ampliato la propria presenza dei team R&D di Leitner e Leitwind a NOI Techpark), come la dimostrazione che le tecnologie alpine, legate all’ambiente montano, siano il presente e il futuro dell’economia altoatesina.
Interessanti spunti e sfide sono arrivate anche da altri due relatori. Andreas Auer, presidente del Collegio Costruttori di Confindustria e presidente del consorzio BauRecycle ha proposto una sfida interessante: «Dobbiamo puntare a fare della nostra provincia il primo territorio 100% circolare, autarchico per quanto riguarda tutti i rifiuti. Noi con i materiali edilizi lo stiamo già facendo ma è un obiettivo che dovrebbe coinvolgere tutta la nostra economia e le nostre istituzioni». Sul tema turismo e overturismo è intervenuta Serena Volo, professoressa di marketing e comportamento del consumatore che sta conducendo analisi comportamentali per studiare il rapporto tra turista e territorio alpino per in futuro orientarne le azioni nel senso della sostenibilità. «Anche il tema della sostenibilità però rischia di essere ormai fuorviante – ha spiegato -. Dobbiamo lavorare a un turismo rigenerativo, che crei un rapporto fecondo tra l’ospite e l’ospitante».
Tutti ambiti nei quali, trasversalmente dal punto di vista disciplinare, i ricercatori di unibz e delle altre università e centri di ricerca (molti in platea provenivano dagli atenei di Padova e Verona) potranno promuovere con le aziende nuovi progetti finanziati da quest’ultima tranche di Pnrr. Con l’obiettivo di «mettere l’uomo al centro», come impongono i nuovi paradigmi di Industria 5.0 ricordati nel suo speech di apertura da Roberto Siagri, presidente di Carnia Industrial Park e con un vincolo temporale, quello di metà 2026, che incombe e costringerà tutti a correre.
(foto: unibz)