Il cinema torna dal suo pubblico. Euganea Film Festival si racconta a Bz
Proiettare cortometraggi documentari e film d’animazione nella cornice dei più suggestivi paesaggi dei Colli Euganei è la “sfida” con cui è nato Euganea Film Festival, realizzato dall’associazione culturale Euganea Movie Movement. L’associazione è nata nel 2005 a Monselice (Padova) per valorizzare il territorio dei Colli Euganei – 15 comuni a sud di Padova che riuniscono circa 80mila persone – attraverso l’organizzazione di eventi, corsi e manifestazioni di carattere cinematografico. «La zona dei Colli Euganei – spiega Marco Trevisan, direttore del festival – subisce l’influenza della città ma è ai margini della vita culturale e sociale. In queste terre l’imprenditoria culturale legata al territorio che cerca di promuovere il cinema indipendente è fondamentale, inevitabile e irrinunciabile, perché gli spazi di aggregazione e promozione culturale sono pochi. Eventi come Euganea Film Festival favoriscono la formazione dei cittadini nell’ambito del cinema, del teatro e della musica, ma hanno anche un indotto sulla vita economica del territorio».
Euganea Film Festival, giunto alla quindicesima edizione, si svolge ogni anno le prime tre settimane di luglio. Un bando di concorso richiama circa 1.600 film, di cui solo 60 sono selezionati e alla fine vengono assegnati diversi premi. Ogni sera viene proiettato un film diverso in uno dei 15 comuni, particolarità che fa assumere alla manifestazione i connotati di festival itinerante. «È un po’ un ritorno alle origini, quando il cinema andava a cercare gli spettatori – racconta Trevisan –. Questo tipo di intrattenimento nella provincia non esiste più, per cui è necessario ripensare alla sala cinematografica e far fruire il pubblico di pellicole diverse, che non hanno distribuzione, e che oltre a questo quando vengono proiettate valorizzano gli spazi del territorio».
Euganea Film Festival a WS Explora
Marco Trevisan sarà uno dei relatori della tavola rotonda intitolata “Nuove forme di imprenditoria culturale: quali vie possibili?”, che si terrà giovedì 10 novembre 2016 alle ore 18.30 nell’aula F6 della Libera Università di Bolzano nell’ambito di WS Explora. L’incontro sarà coordinato da Damiano Aliprandi, di Fondazione Fitzcarraldo, e vedrà la presenza anche di Federico Bomba(Sineglossa) e Filippo Cantoni (Toscolano 1381 Impresa Sociale Cooperativa).
Da uno studio di Ciset sulla relazione tra contribuzione economica della regione Veneto e ricaduta del festival sul territorio emerge che l’investimento ritorna moltiplicato per 6. «Questo è possibile attraverso la fruizione dei servizi – spiega Trevisan –: gli ospiti che vengono da lontano mangiano e dormono sul territorio». Il direttore è molto attento a cercare una lettura diversa dell’incontro tra cultura e imprenditoria: «Fino a 5-6 anni fa tutta la proposta culturale si appoggiava sul finanziamento pubblico. Ora si è scelto di percorrere strade diverse, e in questo l’associazione ha fatto un percorso lungo di maturazione. Si è passati insomma dall’idea di finanziamento pubblico a quella di accompagnamento del pubblico attraverso il finanziamento privato».
Un interlocutore privilegiato sono per esempio le fondazioni bancarie, che saranno coinvolte non solo per la parte economica, ma anche nell’assegnazione dei premi. «Non si tratta solo di richiedere un contributo in denaro, ma di ripensare l’intera proposta culturale. Una banca con interesse nel sociale che investe in questo campo è felice di parlarne attraverso il cinema. La proposta cinematografica dà quindi sì visibilità al finanziatore, ma diventa anche un’occasione utile al pubblico. Il festival in questo modo non si è snaturato, ma ha cambiato modalità, iniziando una fase di evoluzione che continuerà».
Un cinema non solo per addetti ai lavori
Apparentemente, la proposta di Euganea Film Festival può essere percepita come cinema d’Essai per addetti ai lavori. Ma il direttore afferma che non è così. «Noi vediamo il 35% del cinema prodotto, tutto il resto non viene distribuito, ma questo non significa che sia cinema d’élite. Il nostro festival ha portato questo cinema in modo gratuito a tutti». Infatti tra il pubblico ci sono ragazzi delle scuole superiori e dell’università, ma anche famiglie per il cinema di animazione. «Il nostro pubblico è più adulto della media, perché riteniamo che il cinema di oggi richieda una preparazione diversa rispetto a qualche anno fa. Ma quello che si vedrà da noi è qualcosa che non si vede mai. Vogliamo modificare il rapporto con l’audiovisivo. Con il festival abbiamo vinto questa scommessa, perché c’è stata una crescita esponenziale di pubblico, che ha capito che c’è qualcosa di diverso da tv, sale cinematografiche e internet».
Rebecca Travaglini