Vendemmia 2024 in Alto Adige: qualità alta, quantità in calo

Vino. La vendemmia 2024 in Alto Adige è iniziata da un paio di settimane e continuerà per oltre un mese, segnando l’inizio di una fase cruciale per i viticoltori della regione. Nonostante le difficoltà affrontate nei mesi precedenti, Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige, descrive un quadro complessivamente positivo per la qualità dell’uva raccolta. “L’uva è bella e sana, nonostante una primavera turbolenta e caratterizzata da numerose piogge”, ha spiegato Kofler. Permane, però, una riduzione significativa della quantità raccolta, inferiore del 15-20% rispetto agli anni precedenti.
Il calo della quantità è attribuito a diversi fattori, tra cui le condizioni meteorologiche avverse della primavera e dell’inizio estate, con abbondanti piogge che hanno reso difficile il lavoro in vigna fin dalla fase di fioritura. In un anno tipico, la produzione di uva in Alto Adige raggiunge circa 500 mila quintali; nel 2023, ad esempio, il raccolto ha registrato 510.985 quintali di uva DOC, un dato leggermente superiore rispetto ai 507.897 quintali del 2022, indicando una certa stabilità produttiva nonostante le difficoltà del settore. Per l’annata 2024, tuttavia, si prevede una leggera riduzione, che potrebbe riflettere l’impatto delle condizioni climatiche sfavorevoli sui vigneti della regione.

Cantina Merano. Foto di Helmuth Rier

Kofler ha spiegato che le previsioni sul raccolto per l’annata 2024 sono ancora premature, poiché molto dipenderà dalle condizioni meteorologiche delle prossime settimane. Tuttavia, nonostante l’incertezza, le prospettive di mercato sembrano positive, anche a livello internazionale.
Il mercato del vino si trova in una fase di trasformazione, con un crescente interesse verso i vini bianchi freschi e i rossi leggeri, segmenti in cui l’Alto Adige eccelle grazie alla sua diversità di vitigni e terroir. Questo trend, combinato con la reputazione consolidata dei vini altoatesini, offre opportunità di espansione sia sul mercato nazionale che internazionale. “L’Alto Adige sta diventando un leader ed è già noto come la regione con i migliori vini bianchi d’Italia. Questo ci permette di continuare a crescere anche in contesti altamente competitivi e soprattutto di dare le giuste risposte ai trend globali”, ha aggiunto Kofler, rimarcando il potenziale elevato dei vini altoatesini.
L’annata 2024 ha presentato sfide significative per i viticoltori altoatesini: da una parte le condizioni climatiche hanno complicato notevolmente la gestione delle vigne, dall’altra le malattie della vite, come le infezioni fungine, richiedendo maggiore attenzione e cure nei vigneti. Tuttavia, secondo Kofler, la natura stessa delle aziende vitivinicole dell’Alto Adige, spesso piccole e a conduzione familiare, ha permesso ai produttori di dedicare tempo e risorse a ogni singolo grappolo, riuscendo a mitigare in parte gli effetti negativi del clima. “Il caldo di agosto ha compensato in gran parte ciò che sembrava compromesso dal freddo all’inizio dell’estate”, ha osservato Kofler, manifestando un moderato ottimismo per la qualità del raccolto di quest’anno.

Presidente Andres Kofler. Foto courtesy Vini Alto Adige_Florian Andergassen

Un altro elemento di rilievo riguarda il cambiamento nel consumo di vino, del quale Kofler ha evidenziato un generale calo, sia a livello nazionale che locale, una tendenza che sta toccando anche l’Alto Adige. “Il trend è quello di uno stile di vita più sano, che porta a consumare meno alcol”, ha spiegato, aggiungendo che l’inflazione e l’aumento dei prezzi hanno ridotto la capacità di spesa dei consumatori, portandoli a limitare gli acquisti di prodotti considerati di lusso, come il vino. Anche il turismo, tradizionalmente un importante motore per le vendite locali, ha registrato una flessione: i visitatori, infatti, spendono meno rispetto agli anni passati. “Il calo del consumo è difficile da quantificare esattamente”, ha proseguito Kofler, “perché dipende da molti fattori, come le condizioni climatiche che quest’anno hanno influenzato negativamente il flusso turistico e, di conseguenza, le visite alle cantine”.
Pur riconoscendo una lieve crisi, Kofler rimane fiducioso sul futuro. “Abbiamo iniziato l’anno 2024 molto bene e nel primo semestre la situazione è stata stabile nonostante un leggero rallentamento delle vendite all’inizio dell’estate”, ha affermato. La stagione autunnale e invernale sarà determinante per comprendere se questo trend proseguirà o se si tratta di una fase transitoria. Nonostante il contesto difficile, il presidente del Consorzio Vini Alto Adige ritiene che il marchio sia ben posizionato per affrontare le sfide future, grazie alla qualità riconosciuta dei suoi prodotti e alla capacità dei produttori locali di adattarsi alle dinamiche di un mercato in continua evoluzione.

Immagine in apertura: Foto di Alex Filz

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