Bolzano, apertura bagnata ma esplosiva del Festival Transart

Bolzano. Ci vuole ben altro che pioggia e vento per fermare l’energia travolgente del Festival Transart, che si è aperto, nonostante il maltempo, ieri 12 settembre con Exhaust. La performance- marcia proposta come rito collettivo e firmata dal regista belga Kris Verdonck ha messo in scena un processo ed esecuzione di un motore a combustione, oggetto quotidiano simbolo del folle progresso tecnico. Nel suo svolgimento l’esecuzione ha seguito la liturgia di un’esecuzione medievale. L’accusato, in questo caso il motore a combustione, è stato trasportato in processione attraverso la città di Bolzano partendo dall’OASIE di Transart in via Dante fino alla piazza del patibolo in zona industriale, nel Quartiere Ponte Roma. Qui il rito ha avuto il suo culmine: il motore a scoppio è stato mandato su di giri fino all’esplosione finale.

 

Un momento dall’opening di Transart 2024, performance “Exhaust”. Foto Tiberio Sorvillo

Il “la” al Festival è stato dato quindi da un momento altamente simbolico, che si pone in posizione critica verso un progresso “muscolare” inteso come velocità e aggressività – non a caso il regista si è ispirato al manifesto del futurismo di Marinetti- smontando l’illusione di un infinito futuro di crescita che la macchina ed il motore hanno incarnato.

“In Medeas Res”. Foto Judith Thaler courtesy Festival Transart

Gli appuntamenti di Trasart proseguono all’insegna della danza e della sperimentazione (del programma abbiamo parlato qui): questa sera 13 settembre la celebre compagnia viennese Liquid Loft mette in scena al NOI Techpark “In Medeas Res” un lavoro del coreografo e regista Chris Haring in cui due performer sono gettate nel bel mezzo della storia di Medea, protagonista della tragedia di Euripide.” Invece che dare una nuova interpretazione del mito la performance tende a restituire alcune associazioni, raccogliendone dei frammenti e giustapponendoli a riferimenti al nostro presente, alla civiltà digitale dominata da una logica logocentrica e patriarcale. Nel fare questo si richiama alla Medea di Pier Paolo Pasolini, film del 1969 di cui è protagonista Maria Callas.” spiegano gli organizzatori. Lo spettacolo sarà replicato anche il 14 settembre presso il NOI Techpark di Brunico, alle ore 20.30.

La serata al NOI prosegue con il progetto “Femina”, in cui Riccardo Giovinetto affronta con un approccio decostruttivista un altro tipo di mito, quello della grazia e della bellezza nella pittura rinascimentale italiana. La performance, il cui inizio è previsto per le 21. 45, è basata sull’interazione audiovideo in real time. I ritratti femminili di artisti come Leonardo, Botticelli e Piero della Francesca verranno scomposti e rielaborati in chiave digitale, interagendo con le musiche del compositore Giovanni Pierluigi da Palestrina. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito del Festival.

Immagine in apertura: l’opening di Transart con la performance “Exhaust”, Bolzano 12 settembre 2024. Foto Tiberio Sorvillo

 

 

 

 

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