Predoi: Bolzano vista da lontano e l’overtourism visto da vicino

Predoi/Prettau, il comune più a nord d’Italia, 1475 metri di altitudine e 509 abitanti al 98% di lingua tedesca, è in uno di quei giorni in cui gli stereotipi trovano conferma: il cielo è grigio, improvvise folate di vento portano la pioggia e in giro si vede pochissima gente. Un paio di residenti è in visita al cimitero, mentre qualche turista attraversa il paese in auto, in gran parte per raggiungere la frazione di Casere per poi dirigersi a piedi verso la chiesetta di Santo Spirito. Sono da poco passate le 10 di mattina e anche il parcheggio del museo delle miniere è poco frequentato. Farà tempo a riempirsi più tardi, anche se la giornata non è di quelle che invitano alle gite.
Predoi è un ex villaggio minerario, fino al 1893 si estraeva il rame e da quando hanno chiuso la miniera gli abitanti vivono di allevamento, industria del legname e turismo. L’intaglio del legno per gli uomini e la lavorazione del pizzo al tombolo per le donne sono le attività artigianali che fanno bella mostra di sé lungo le strade del paese. Nonostante il clima, una signora è seduta sulla panca fuori di casa per mostrare i suoi ultimi lavori al tombolo, resiste fino all’ora di pranzo, poi rientra in attesa di tempi migliori, soprattutto dal punto di vista meteorologico.

  Predoi e la vendita del pizzo lavorato al tombolo (foto Venti3)

I tavoli delle malghe attorno alla chiesetta di Santo Spirito sono invece al completo, anche perché il clima non permette di mangiare all’esterno. E’ da poco passato mezzogiorno e una turista tedesca ordina un latte macchiato, vorrebbe un cappuccino, ma spiega “Ci hanno detto che dopo mezzogiorno non si può fare”. Per cui sorseggia un latte macchiato mentre ordina una zuppa di gulasch.
La differenza tra il calore all’interno dell’affollatissima malga e il freddo esterno appanna i vetri delle piccole finestre e impedisce di osservare l’esterno. Viene il dubbio che non sia proprio la giornata giusta per comprendere come si vive quassù a 110 km da Bolzano, 750 da Roma e 1900 da Lampedusa, il comune più a sud d’Italia. Meglio affidarsi a chi conosce bene il contesto, chi meglio del sindaco Robert Alexander Steger, 100% dei voti alle ultime elezioni comunali in cui era unico candidato, ovviamente Svp. Steger è anche presidente della Comunità Comprensoriale della Val Pusteria, non gli manca, quindi, una visione di insieme. Per fortuna è disponibile.

Il sindaco di Predoi Robert Alexander Steger (dal sito robertsteger.com)

“Ci sentiamo lontani da Bolzano” premette e, a quanto pare, non è solo una questione geografica. “Per la nostra comunità il turismo è una risorsa importante, ma abbiamo delle necessità che le politiche provinciali faticano a comprendere. Per esempio, l’overtourism non è un problema che riguarda tutto il territorio altoatesino, ma solo alcuni punti. Il limite dei posti letto imposto dalla legge provinciale, il cosiddetto “Bettenstopp”, non ci riguarda, da noi i posti letto continuano a diminuire. Ad oggi abbiamo venti posti letto in più che potremmo assegnare. Purtroppo, la Provincia sembra puntare su un turismo più esclusivo, ma credo sia un errore. Le località come le nostre, che non sono poche, devono puntare sugli affittacamere per attrarre turisti che fanno la spesa e che frequentano i bar e i ristoranti del paese, generando così vantaggi e risorse per la comunità locale. A Predoi, invece, abbiamo molti turisti giornalieri che arrivano in massa per visitare la chiesetta di Santo Spirito nella frazione di Casere, ma dormono altrove. Il parcheggio dove inizia il sentiero che porta alla chiesa si riempie facilmente, abbiamo aumentato la tariffa per incentivare l’uso del mezzo pubblico, ma ora anche i bus di linea che raggiungono Casere sono spesso strapieni e gran parte dei turisti non paga il biglietto avendo il guest pass. Servirebbero soluzioni come quelle studiate per Braies, dove il problema è simile seppur con dimensioni diverse”.
Ecco, sono bastate poche parole del sindaco per comprendere come la polarizzazione tra nemici e fan del turismo porti fuori strada. A Predoi, infatti, cittadini e amministrazione si trovano a confrontarsi con problemi da overtourism per quel che riguarda il turismo giornaliero, ma anche con la mancanza di pernottamenti che mettono a rischio i servizi locali. “Qui non è come a Bolzano o in Val Gardena. A Predoi l’ultimo negozio del centro del paese ha chiuso sei anni fa e siamo dovuti intervenire come amministrazione comunale per fare aprire un bar con negozio annesso. Negli anni ottanta qui c’erano 38 affittacamere, ora ne sono rimasti quattro e presto saranno due. Vorrei ricordare che sono stati gli affittacamere a rendere attrattivo il turismo sudtirolese, comprendo i motivi che hanno spinto la Provincia a imporre un limite ai posti letto, ma occorre confrontarsi con le varie differenze territoriali e agevolare gli affittacamere, aiutandoli a investire per ammodernare le strutture”.
Il  sindaco tocca un altro punto fondamentale, l’affittacamere è solitamente un residente locale che ospita turisti per la notte e/o per la colazione, mentre per il resto della giornata il turista è libero di distribuire risorse sul territorio. I grandi alberghi che “coccolano” i turisti con spazi wellness e pacchetti completi, sono di proprietà di pochi e necessitano di mano d’opera che scarseggia a livello locale ,per cui sono costretti a importarla da fuori, con le conseguenti difficoltà a trovare un alloggio per lavoratori a prezzi decenti.

La Chiesetta di Santo Spirito (foto Venti3)

Allo scopo di incentivare un turismo non “mordi e fuggi”, l’amministrazione comunale di Predoi sta puntando molto sul centro climatico che si trova all’interno della ex miniera di rame. Le gallerie infatti sono contraddistinte da un particolare microclima che risulta essere estremamente benefico per chi soffre di asma, di problemi alle vie respiratorie o di allergie alle polveri e ai pollini. “Molti turisti italiani raggiungono Predoi proprio per usufruire dei vantaggi del centro climatico – spiega il sindaco – . Chi lo frequenta, mi ha raccontato che le sedute al centro climatico permettono, per esempio a chi soffre di asma, di ridurre notevolmente l’uso di medicinali durante l’anno con effetti anche sui costi del sistema sanitario nazionale. Non solo per questo, vorremmo entrare nei circuiti della medicina alternativa della Provincia, ma al momento non siamo riusciti a integrarci con la loro offerta. Ne ho parlato con Hubert Messner, assessore provinciale alla salute, che ha giustamente ricordato che gli effetti positivi del centro climatico vanno dimostrati clinicamente, ma non è semplice. Gli effetti si protraggono nel tempo e solitamente riguardano persone che non risiedono qui, è un lavoro che richiede tempo”.

Predoi (foto Venti3)

In conclusione, torniamo alla distanza di Predoi da Bolzano e dai centri decisionali della Provincia. Alle ultime elezioni provinciali a Predoi l’Svp ha perso solo l’1,5% rispetto al 2018, mentre nel comune confinante “Valle Aurina” (che raggruppa Lutago, Cadipietra, San Giovanni, San Giacomo e altre frazioni minori) l’Svp ha perso quasi il 15% dei voti e in termini complessivi, la destra ha superato i voti della Stella Alpina: 39,8% contro il 33,4% dell’Svp.
Il sindaco ribadisce il concetto: “Confermo, è un segnale di come da queste parti ci si senta lontani da Bolzano. Io mi sono candidato alle provinciali pur sapendo che non sarei stato eletto, sono stato il primo predoiano a candidarsi alle provinciali e questo credo spieghi il risultato di Predoi. La Valle Aurina, invece, è un luogo in cui i gruppi civici sono molto forti e la pandemia ha lasciato molta insoddisfazione nella popolazione. Grazie a tutto questo, la destra populista ha sfondato. L’anno prossimo si vota per le comunali e sono preoccupato per il possibile risultato in Valle Aurina. Ricordo che è il secondo comune della Val Pusteria come popolazione, dopo Brunico”.

Immagine di apertura: Predoi (Foto Venti3)

Massimiliano Boschi

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