Curarsi in Svizzera. La convenzione con il Center da Sandà per gli abitanti di Tubre

Sanità. Nei prossimi tre anni gli abitanti di Tubre in Val Monastero, alta Val Venosta potranno continuare a curarsi in Svizzera, al Center da Sandà a S. Maria in Val Müstair, nel Cantone dei Grigioni. Dal primo gennaio 2025 verrà infatti rinnovato l’accordo di cooperazione transfrontaliera tra l’Azienda Sanitaria di Bolzano e la Val Müstair (Svizzera) secondo cui gli abitanti del Comune di Tubre che necessitano di cure urgenti possono rivolgersi alla clinica svizzera, che poi fattura le prestazioni erogate all’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. L’accordo, avviato nel maggio 2022 all’interno di un progetto pilota, è in scadenza a fine 2024, ma, come annunciato, verrà prolungato per il triennio 2025-2028 “mantenendo le stesse formalità e condizioni” ci ha detto l’Azienda Sanitaria di Bolzano.

La convenzione, che era stata preceduta da una lunga fase preparatoria e di gestazione durata quasi 17 anni a causa dei diversi sistemi amministrativi, sembra funzionare bene, sempre secondo quanto comunicato dall’Azienda sanitaria altoatesina: “Il progetto di cooperazione transfrontaliera è stato accolto molto bene e rappresenta un grande valore aggiunto per la popolazione”. A usufruire dei servizi sanitari sono stati, nello scorso 2023 un totale di 525 pazienti altoatesini – quindi quasi uno su due abitanti di Tubre, che attualmente conta una popolazione di 955 persone . Sempre secondo l’Azienda sanitaria, negli ultimi due anni (maggio 2022-dicembre 2023) la Provincia di Bolzano ha versato alla clinica svizzera un totale di 242.399,90 euro per i ricoveri ambulatoriali e ospedalieri dei pazienti di Tubre.

La praticità della convenzione è evidente: il Center da Sandà Val Müstair dista circa 6 km di distanza dal comune venostano di Tubre, che è il più occidentale dell’Alto Adige. La distanza è percorribile in circa 15 minuti di automobile, mentre l’ospedale altoatesino più vicino sarebbe quello di Silandro, distante però 30 km – circa 40 minuti di automobile, mentre con i mezzi pubblici il tempo di percorrenza diventa di oltre un’ora. Tempo prezioso, come sottolineato nella conferenza stampa di presentazione all’avvio del progetto, dal dottor Theodor von Fellenberg, primario del Center de Sandà. “In caso di emergenza ogni minuto può essere decisivo, può persino salvare la vita”.
Ma la struttura ospedaliera svizzera non è solo pratica da raggiungere. Nonostante si definisca il “più piccolo ospedale svizzero”, la clinica, situata a 1.350 metri sul livello del mare, aperta 24 ore su 24 impiega 120 persone e offre ai 1500 abitanti della valle un’assistenza sanitaria completa e integrata- fisioterapia e dentista compresi- proponendosi come “un centro sanitario globale, reagendo in tal modo particolarmente alla circostanza che per la popolazione tendenzialmente più anziana del Comune isolato può essere difficile recarsi negli istituti medico-sanitari più distanti”. Tra le offerte, c’è anche un servizio di “Spitex”, cioè la continuazione delle cure al di fuori della struttura, a domicilio. Inoltre, “il centro sanitario comprende tra gli altri pure un reparto di cure e colloqui di consulenza in materia di salute fisica e psichica”. Insomma, una struttura in cui le dimensioni ristrette sembrano permettere quella agilità nelle prestazioni e vicinanza ai pazienti che ospedali più grandi faticano invece ad offrire.
“Qui facciamo quasi tutto quello che si fa in un grande ospedale” ha detto il primario Theodor von Fellenberg, in una recente intervista al giornale NZZ. Un bel vantaggio per gli abitanti di Tubre, a cui, secondo alcuni rumors, si aggiungerebbero volentieri quelli di Glorenza. Su questo punto l’Azienda sanitaria non lascia però molte speranze “Al momento non ci sono piani per estendere il programma ai pazienti che vivono a Glorenza”.

Come noto, la collaborazione per l’assistenza sanitaria transfrontaliera è attiva anche nel versante orientale della Provincia di Bolzano. Grazie ad un accordo con la Tirol Kliniken di Innsbruck (in vigore fino al 2028) le altoatesine e gli altoatesini possono essere indirizzati agli ospedali tirolesi per le prestazioni sanitarie che non possono essere fornite in Alto Adige dal punto di vista medico. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2022 avevano usufruito del servizio circa 6.900 persone.

Caterina Longo

Immagine in apertura: foto courtesy Center da Sandà Val Müstair 

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