Sistri, ennesimo rinvio. E gli artigiani esultano
La decisione era nell’aria ed è stata confermata in occasione della seduta del Consiglio dei Ministri svoltasi lo scorso 29 dicembre. Attraverso un nuovo decreto “Milleproroghe” è stato deciso di rinviare l’utilizzo obbligatorio del sistema SISTRI e l’applicazione delle relative sanzioni. Il rinvio è disposto fino alla data del subentro nella gestione del servizio da parte del nuovo concessionario e comunque non oltre il 31 dicembre 2017.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dai vertici di lvh.apa Confartigianato Imprese, i quali tuttavia rilanciano: “Ci aspettavamo questo rinvio e siamo felici che le cose siano andate come previsto – ha spiegato il presidente di lvh.apa Gert Lanz -. Al contempo ci sembra tuttavia insensato operare costantemente in questo modo, senza trovare una soluzione definitiva efficace ed efficiente. Il modello in oggetto ha dimostrato sin dalle origini di non essere idoneo a risolvere la grave problematica della tracciabilità dei rifiuti pericolosi: il passo da compiere è quello di abolirlo definitivamente e di affidarsi ad un sistema più semplice, meno burocratico e soprattutto in grado di venire realmente incontro alle reali esigenze delle aziende di piccole dimensioni.”
Per quanto riguarda il tema in oggetto, è giusto ricordare che l’iscrizione al SISTRI è obbligatoria ormai dal marzo del 2014 per tutti gli enti e le società che occupano più di 10 dipendenti e che producono rifiuti speciali pericolosi, così come per i trasportatori. Dall’aprile 2015 le realtà in oggetto devono anche fare i conti con delle sanzioni per la mancata iscrizione obbligatoria nel sistema, così come per il mancato pagamento della quota annuale. Ad essere colpite dalla misura, almeno sino a quando non escono dal sistema, sono anche le aziende con meno di dieci collaboratori che si sono registrate volontariamente nel sistema, ma che non pagano la quota annuale.