
5VREAL, l’intelligenza artificiale che rivoluziona lo sport: l’intervista a Oswald Lanz
Innovazione. Da sempre lo sport è fatto di dettagli, di gesti tecnici che spesso sfuggono all’occhio umano. Ma cosa succederebbe se fosse la tecnologia a decifrare ogni azione con una precisione mai vista prima? È questa la sfida di 5VREAL, un progetto innovativo che fonde Intelligenza Artificiale, 5G e Video Analytics per rivoluzionare l’esperienza sportiva e il modo in cui viene trasmessa.
Nato dalla collaborazione tra la Libera Università di Bolzano, Fondazione Bruno Kessler, Small Pixels, EMG Italy e Vodafone Italia, 5VREAL punta a trasformare il volley (e non solo) in un laboratorio tecnologico d’avanguardia. Grazie a sofisticati algoritmi di tracciamento e alla potenza della rete 5G, ogni movimento della palla e dei giocatori può essere analizzato in tempo reale, fornendo dati preziosi agli allenatori e arricchendo la visione delle partite per gli spettatori.
Alla guida del progetto c’è Oswald Lanz, professore alla Facoltà di Ingegneria della Libera Università di Bolzano e responsabile scientifico di 5VREAL. In questa intervista, Lanz ci svela i dettagli più innovativi del sistema, dalle potenzialità dell’AI fino alle prospettive future, estendendo l’impatto di queste tecnologie ben oltre il mondo dello sport.
Il progetto 5VREAL si propone di rivoluzionare il mondo del broadcasting, integrando tecnologie avanzate come il 5G e l’intelligenza artificiale. Quali sono gli aspetti più innovativi di questo progetto?
Sicuramente l’integrazione di diverse componenti di intelligenza artificiale. Una delle più rilevanti è quella sviluppata da Small Pixels, che migliora la qualità del video dopo la trasmissione, eliminando gli artefatti della compressione e consentendo una trasmissione con un bitrate più basso senza perdere qualità. Un altro elemento chiave è il tracciamento della palla, ottenuto tramite smartphone posizionati a bordo campo. Questi dispositivi vengono calibrati con punti di riferimento specifici, permettendo di tracciare la palla nei flussi video e calcolare la sua posizione tridimensionale con estrema precisione.
Oltre al tracciamento della palla, il sistema riconosce anche le azioni di gioco. Come funziona questa tecnologia e come vengono utilizzati i dati raccolti?
Il sistema individua discontinuità nelle traiettorie della palla per rilevare i tocchi e, grazie a tecniche di classificazione video, riconosce le azioni in campo. Questo consente di raccogliere dati dettagliati su posizioni, traiettorie e schemi di gioco. Successivamente, questi dati vengono analizzati per individuare correlazioni e tendenze, fornendo informazioni utili a tecnici e analisti. Ad esempio, possiamo capire quante volte una determinata azione porta a un punto o quali schemi risultano più efficaci in diverse situazioni.
Il sistema è anche in grado di fornire analisi predittive in tempo reale? Quali sono i benefici di questa funzionalità?
Sì, ed è una delle sfide principali che abbiamo affrontato. Abbiamo sviluppato metodi avanzati per tracciare la palla e riconoscere le azioni in tempo reale. Questo non solo migliora il broadcasting, permettendo di arricchire la visione della partita con dati e statistiche live, ma offre anche un supporto strategico agli allenatori, che possono ricevere informazioni immediate sulle prestazioni della squadra e degli avversari.
L’utilizzo di smartphone al posto di telecamere professionali rende il sistema più accessibile. È stata una scelta deliberata?
Assolutamente sì. Fin dall’inizio abbiamo puntato su questa soluzione per garantire un sistema versatile e facilmente implementabile. Il nostro obiettivo era creare uno strumento utile sia per il broadcasting che per l’analisi tecnica, rivolto non solo a club professionistici ma anche a realtà amatoriali. L’uso degli smartphone riduce i costi e semplifica l’installazione, rendendo la tecnologia accessibile a un pubblico più ampio.
Quanto può essere utile questo sistema per l’allenamento e lo scouting?
Moltissimo. Grazie all’analisi in tempo reale e post-allenamento, gli allenatori possono ottenere dati precisi senza dover analizzare manualmente ore di filmati. Le tecniche di intelligenza artificiale automatizzano questo processo, permettendo di individuare punti di forza e debolezze, migliorare la strategia di gioco e monitorare i progressi della squadra in maniera più efficiente.
Il progetto ha coinvolto diversi partner tra istituti di ricerca e aziende private. Com’è stato doversi coordinare con un team di sviluppo così eterogeneo?
È stata un’esperienza molto positiva. Avevamo incontri settimanali per coordinare lo sviluppo tecnico e il project management. UniBZ era la capofila del progetto, ma un grande supporto è stato fornito anche da OTTOZEROUNO, un’azienda che mette in contatto imprese, startup e università creando sinergie efficaci e promuovendo l’open innovation.
Cosa ne pensa dell’ecosistema innovativo dell’Alto Adige? Secondo la sua esperienza nel territorio viene incentivato lo sviluppo di soluzioni innovative come 5VREAL?
Direi proprio di si. Sebbene il progetto abbia coinvolto partner provenienti da fuori regione, la presenza di strutture come NOI Techpark e l’Università di Bolzano hanno creato le condizioni per un ambiente ideale allo sviluppo tecnologico e la sperimentazione sul campo. L’Alto Adige si sta dimostrando un territorio fertile per l’open innovation e la collaboratività tra aziende private ed enti di ricerca, grazie anche a iniziative come gli innovation hub e il “Test before Invest”, che aiutano le aziende a pianificare con maggiore cura i propri investimenti, testando le soluzioni innovative prima di allocare un volume importante di risorse.
Quali sono le prospettive future del vostro progetto?
Oltre all’ambito sportivo, alcune delle tecnologie sviluppate potrebbero essere applicate nei settori industriali. Ad esempio, il tracciamento utilizzato per la palla potrebbe essere impiegato per monitorare gli operatori in contesti industriali, migliorando la sicurezza nei processi di assemblaggio uomo-robot. Anche il riconoscimento delle azioni potrebbe ottimizzare le operazioni produttive. Stiamo già esplorando queste possibilità in progetti paralleli e vediamo un grande potenziale di sviluppo.
Alberto Lolliri