Elezioni Bolzano: le schede nulle sono il primo partito in città. Nel 2020 hanno superato il 15%

Elezioni comunali Bolzano. Il dato è tanto clamoroso quanto ignorato, tanto da far pensare a un errore. Nelle ultime elezioni comunali di Bolzano, quelle del 2020, le schede non valide sono state  7.412, di cui bianche 833, complessivamente il 15,1% del totale dei voti di lista. Per comprenderne la dimensione, vale la pena ricordare che l’Svp, risultato primo partito in città nel 2020, aveva ottenuto 6.180 voti e il 14,8% dei consensi. Le schede nulle hanno superato il numero dei voti dell primo partito in città.

Da https://civis.bz.it/vote/gem2020/#!/it/1/elect/22019/lists

L’alto numero di schede non valide ha, probabilmente, molto a che fare con la legge elettorale delle elezioni comunali, perché anche nell’elezione comunale del 2015 le schede non valide erano state numerose: 6541, il 14,7% del totale. Alle ultime elezioni provinciali del 2023, invece, le schede nulle erano state 950 (il 2,2% + 268 bianche), un dato simile a quello delle recenti elezioni europee :785 nulle e 211 bianche.
Pur senza raggiungere il livello di Bolzano, va precisato che anche altri risultati elettorali dei comuni dell’Alto Adige sopra i 15.000 abitanti mostrano percentuali di schede nulle sopra al 10%. A Laives nelle elezioni comunali del 2024 sono state l’11,7% del totale, a Merano nel 2020 il 13,4%. A Bressanone e Brunico, invece, sempre nel 2020, la percentuale di schede non valide sul totale è stato rispettivamente del 5,7% e del 6,1%, sempre alta ma non ai livelli del capoluogo.
Allargando gli orizzonti, nelle elezioni comunali di Trento del 2020, il numero delle schede non valide è simile a quello di Bolzano 7441i su 60451 voti espressi, il 12,3% del totale, mentre a Verona (elezioni comunali del 2022) sono state 3307 su 111606 (il 2,96%) a Bologna nel 2021 3978 su 156742 (il 2,53%).
In conclusione, in Trentino Alto Adige abbiamo un problema con i voti di lista alle elezioni comunali, una percentuale di schede elettorali non valide superiore al 10% è preoccupante, anche perché, come dimostra il voto in altre sessioni elettorali, non è attribuibile al voto di protesta. Vien da pensare che molti elettori non abbiano compreso come funziona il voto disgiunto.

Massimiliano Boschi

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