La poesia dell'Alto Adige dimenticato. A Foto Forum la mostra Durchgangsland-Terradipassaggio

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Martedì 11 marzo ha inaugurato a Foto Forum Bolzano la personale di Francesca Cirilli  “Durchgangsland-Terradipassaggio”. Il progetto espositivo prende le mosse dal cantiere del tunnel di base del Brennero e si estende in una narrazione che tocca aspetti storici, sociali e geologici di un territorio di confine spesso dimenticato. Al talk che ha preceduto l’apertura della mostra hanno partecipato il curatore e autore del progetto, Stefano Riba, la fotografa Francesca Cirilli, il signor Diego, lavoratore del BBT, Simonetta Nardin, direttrice di Salto, e Massimiliano Boschi per la nostra testata.

Bolzano. Leonardo, Domenico, Peppe: i nomi degli operai sono scritti grandi con vernice spray sugli armadietti di metallo. Siamo sottoterra, tra tubi, fili e attrezzi da lavoro. In un’altra fotografia si vede il disegno di un bimbo. In un’altra ancora le braccia e i polsi incrociati di un uomo di cui non compare il volto-dalla didascalia apprendiamo che si chiama Vito- ma si capisce che porta una tuta da lavoro arancione. Col gesto sembra quasi arrendersi, consegnarsi, come se i tanti bracciali che indossa fossero delle manette. Racconta così i lavoratori del tunnel di base del Brennero (BBT) Francesca Cirilli nelle sue fotografie: attraverso tracce e indizi, e uno sguardo silenzioso, ma attento, rivelatore di presenze e storie personali. Le immagini sono parte della mostra Durchgangsland-Terradipassaggio visiibile a Foto Forum a Bolzano fino al 26 aprile 2025 (ingresso libero).

Francesca Cirilli, Terradipassaggio, “Le mani di Vito (Campo base Fortezza)” Foto Forum Bolzano.

La personale di Cirilli nasce da una serie di residenze, ideate dal curatore Stefano Riba, tenutesi sul territorio del Comune di Fortezza nel corso del 2024. Integrato da un racconto testuale di Riba, il progetto espositivo a Foto Forum prende le mosse dal cantiere del tunnel di base del Brennero (che ha il suo campo base a Mules) e dai villaggi temporanei per gli operai a Fortezza, Sachsenklemme e Mules per dispiegare un racconto che tocca aspetti storici, geologici, sociali e umani.
Come noto, con un investimento che al 2023 era stimato in 10 miliardi di euro e oltre venti milioni di metri cubi di roccia estratti, il cantiere del tunnel di base di Brennero è una mastodontica opera infrastrutturale, che secondo i piani renderà possibile, nel 2032, il collegamento ferroviario tra Fortezza e Innsbruck in soli 25 minuti*. Attualmente il cantiere impiega nel complesso circa 600 persone, ma tra il 2018 e il 2023 erano 1200 gli operai al lavoro nel tunnel, per la maggior parte provenienti dal sud Italia. (Le loro storie sono state raccontate su questa testata da Massimilano Boschi nel suo viaggio per Alto Adige doc “Un pezzo di Calabria in Alto Adige: viaggio tra i lavoratori che scavano il tunnel del Brennero” )

Un momento del talk svoltosi a Foto Forum. Foto Venti3

“Quando i campi base saranno stati del tutto smantellati, quando si transiterà nel tunnel, viaggiando nella comoda carrozza di un treno alta velocità, quanti e quante penseranno a chi ha reso possibile questa infrastruttura?” si domanda Riba nel testo per Terradipassaggio, con cui prova a “fermare l’attimo” che di poetico ha ben poco, ma pure merita di essere raccontato, come spiega: “da sempre mi affascinano: la storia e le tracce che lascia; il transito di persone e cose; l’arbitrarietà dei confini; il rapporto tra natura e infrastrutture; i lavori pesanti.” Torinese d’origine e sudtirolese d’adozione, Riba riporta, anche, le sue esperienze biografiche “mio nonno e mio padre facevano lavori cosiddetti usuranti. Il primo era fuochista alla caldaia di una cartiera, il secondo lavorava sulle gigantesche macchine che producevano carta” ricorda. Va precisato però che Terradipassaggio mantiene la forza costante di un narrazione asciutta, che non cede alle possibili drammatizzazioni sulla condizione operaia “Ai lavoratori della Galleria di Base del Brennero dobbiamo un ringraziamento, non compassione” precisa il curatore.

Francesca Cirilli, Terradipassaggio,
Statua di Santa Barbara, protettrice dei minatori, in una delle aree di cantiere BBT all’interno della

montagna.

A fare da trait d’union tra le fotografie di Cirilli e le parole di Riba c’è  l’elemento ineffabile del passaggio e della transitorietà in quelli che sembrano non-luoghi in tempi sospesi, sintetizzati dalle immagini in mostra: le stanze-container in cui riposano gli operai in attesa del prossimo turno; i paesaggi rocciosi del tunnel, ora affascinanti e lunari, ora terribilmente sublimi nella grandiosità da discesa agli inferi. Momenti lontani anni luce dall’immaginario turistico da cartolina e idillio alpestre che in genere l’Alto Adige Südtirol ama dare di sé. E per questo molto preziosi. Dal testo di Riba emerge inoltre un accurato lavoro di scavo -ma diverso dalle trivelle del tunnel (che, curiosità,  hanno nomi femminili) un po’ da archeologo e un po’ da poeta della memoria. Al racconto personale si intrecciano, infatti, assonanze storiche tra la topografia del Brennero e la stele romana del dio Mitra; la poesia di Norbert C. Kaser e la faglia periadriatica, punto di fusione tra la placca europea e quella africana, e l’antico confine tra le regioni “italiche” e quelle “straniere”; la ferrovia ottocentesca e l’autostrada degli anni ’70. E poi c’è Fortezza, così lontana dalle estetiche lucidate sudtirolesi, eppure con una popolazione in crescita e con la più alta percentuale di stranieri in Alto Adige. Un potenziale laboratorio di futuro, che vive assurde contraddizioni – su 1100 abitanti gli aventi diritto al voto sono 615 (ne abbiamo parlato qui).

Francesca Cirilli, Terradipassaggio, Armadietti degli operai (Galleria di Base del Brennero)

In questo senso, le parole scritte nel 1965 da Oddo Bronzo, sindaco della cittadina e che Stefano Riba ha fatto riemergere dalla Terradipassaggio suonano profetiche e assolutamente attuali: “Per questo a Fortezza la vita è interessante e ci è cara. Quando qui tutto sarà perfetto, quando il paese acquisterà l’aspetto bello, ordinato e monotono di tutti gli altri paesi, quando saranno eliminati i desideri, quando ci sarà la ricchezza, forse verrà a mancare, quel tono, quella poesia, tipicamente latina, della originalità del disagio, che si intende solo quando è venuta meno”.
La pubblicazione bilingue Durchgangsland – Terredipassaggio di Stefano Riba è disponibile gratuitamente nella mostra a Foto Forum.

Caterina Longo

Immagine in apertura: Francesca Cirilli, Terradipassaggio, Villaggio di container (Fortezza)

*dati contenuti nella pubblicazione Durchgangsland – Terredipassaggio

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