Aeroporto, mentre Bolzano tentenna Cortina si muove
Sarà Bolzano o Cortina il vero aeroporto delle Dolomiti? Al di là della suggestione (le due località infatti sono distanti e gli scali di diversa portata), quel che sta accadendo nella Conca ampezzata in vista dei Mondiali di sci del 2021 potrebbe dire molto sul dibattito in corso a Bolzano sull’aeroporto. Nella perla delle Dolomiti una cordata di dieci imprenditori locali ha messo sul piatto 12 milioni di euro per rimettere in sesto la pista di Fiames che sorge a 1.200 metri di altezza quattro chilometri e mezzo dal centro di Cortina. Lo scalo, che funzionò ad intermittenza, venne abbandonata nel 1976 dopo un grave incidente aereo nel quale morirono sei persone. Il piano della Cortinairiport, che sta riscontrando l’interesse della giunta comunale, è quello di allungare la pista dell’aeroporto a 1.600 metri.
Secondo i promotori «l’aeroporto consentirebbe di arrivare a Cortina anche da località lontane in poco tempo: 45 minuti da Milano, 25 da Verona, 90 da Roma e Parigi, e un’ora e mezza da Monaco. Nel 2021, inoltre, ci sono i mondiali di Sci alpino: la struttura potrebbe essere lanciata a pieno titolo». Sarebbe, sempre secondo i promotori, la chiave per «il ritorno del grande turismo internazionale. In un solo viaggio gli aerei sbarcherebbero 40 o 50 persone, che utilizzerebbero servizi messi a disposizione dal comune e dai suoi cittadini. Ciò significa nuove opportunità di sviluppo». Quanto ai dati tecnici, è prevista una pista larga 30 metri, quattro aree di emergenza, 24 aree commerciali; 12 di servizio clienti; 15 aree uffici; una sala riunioni; un salone per meeting; un locale di isolamento veterinario; sette aree servizi di stato e religiose, due piazzali di sosta per complessivi 22.500 metri quadrati, un hangar, una casermetta e altro. Tutto per una stima di 20mila passeggeri anno.
Pochi rispetto ai 170mila previsti a Bolzano dal piano di rilancio dell’aeroporto. Ad accostare le due strutture è più la suggestione politica che la similitudine tra gli scali: quello di San Giacomo, alle porte di Bolzano, la cui pista verrebbe allungata a 1.400 metri, permetterebbe l’atterraggio da 70 posti e collegamenti con città come Roma, Vienna, Berlino Milano. Tutt’altra stazza rispetto al traffico Vip che graviterebbe sullo scalo ampezzano. Mentre però per quest’ultimo la volontà sembra esserci tutta, il oiano di rilancio bolzanino rimane appeso all’esito del referendum voluto dal presidente della Provincia Arno Kompatscher e che si svolgerà quest’anno. E’ la sfida del 2016 in l’Alto Adige. Comunque vada la Dolomiti Region, grande o piccolo, pare che avrà comunque il suo aeroporto.