
Congedo parentale, 1.259 i papà che l'hanno richiesto
Il 17 marzo – in occasione della festa del papà – l’Ipl ha presentato gli ultimi dati sul ricorso ai congedi parentali da parte dei padri in Trentino-Alto Adige. Nel corso del 2015 sono stati 1.259 i papà residenti in regione che hanno usufruito di congedo parentale facoltativo. «Dato che la strada della parità passa anche per i congedi dei papà siamo allora sulla buona via – sottolinea la presidente dell’istituto Christine Pichler – visto l’incremento di padri che richiedono un congedo facoltativo: la quota è salita dal 12,0% nel 2010 al 17,1% nel 2015».
«Nel corso del 2015 sono stati 2.000 i padri lavoratori dipendenti del privato residenti in regione che hanno usufruito del congedo obbligatorio (1 giorno di congedo pagato al 100% introdotto a partire dal 2013 dalla legge Fornero n. 92/2012 entro i 5 mesi dalla nascita). 200 sono stati invece i papà che hanno deciso di usufruire anche del congedo di paternità facoltativo (1 o 2 giorni a scalare dal congedo obbligatorio della mamma)» ha riportato Silvia Vogliotti, vicedirettrice dell’Ipl.
Dal 2013 al 2015 il congedo obbligatorio per i papà era di 1 giorno, aumentato a 2 giorni per il 2016-2017. Dal 2018 si prevede di arrivare a 4 giorni obbligatori, con l’obiettivo di raggiungere negli anni 15 giorni obbligatori. Peraltro una risoluzione del parlamento europeo del 2010 ha invitato gli stati membri a riconoscere ai lavoratori padri un congedo di paternità pari a due settimane. «Siamo ancora distanti dai 54 giorni di congedo obbligatorio dei papà finlandesi, ma anche dai papà di paesi a noi vicini come la Francia (11 giorni), la Spagna (15 giorni) e il Portogallo (20 giorni, di cui 10 obbligatori)», precisa Vogliotti presentando i dati a livello europeo.
Congedo facoltativo in costante crescita
In regione sono stati 1.259 i padri che hanno fatto invece la scelta più coraggiosa, ovvero chiedere il congedo parentale facoltativo, così come previsto dalla legge n. 53/2000, che ormai da 17 anni garantisce ai papà un diritto soggettivo, ovvero quello di astenersi dal lavoro fino ad un massimo di 7 mesi per prendersi cura dei propri figli. Se la strada della parità passa anche per i congedi dei papà siamo sicuramente sulla buona via. Ogni 100 congedi facoltativi la “quota papà” che nel 2010 era del 12,0% è salita al 17,1% nel 2015. Ma all’appello mancano circa 4.000/4.500 padri che il congedo facoltativo non lo hanno mai chiesto.
«Purtroppo i dati a disposizione sui congedi dei padri sono ancora molto lacunosi – evidenzia Vogliotti – per cui nulla sappiamo ad esempio della durata in mesi del congedo facoltativo al maschile, del titolo di studio e del settore di lavoro del papà, dell’età del figlio al momento del congedo o della situazione occupazionale della madre. per autonomi e co.co.co. I dati sui congedi addirittura non sono neanche disaggregati per sesso».
«I dati sui congedi parentali dei padri mostrano un quadro chiaro – spiega Pichler – : la conciliazione è ancora molto sulle spalle delle mamme, anche se segnali positivi di maggior condivisione paterna nella cura dei figli ce ne sono; molti padri dedicano tempo ed energia ai propri figli, ma non tutti conoscono i propri diritti di papà, e ancora meno papà hanno il coraggio di chiedere un congedo; inoltre siamo permeati da un’organizzazione del lavoro ancorata a vecchi modelli lavorativi, dove (spesso) l’unico indicatore di produttività è la quantità di ore lavorate. serve un vero cambiamento di rotta, di mentalità, servono nuovi modelli organizzativi».
«In occasione della festa del papà mi pare importante sottolineare quanto la conciliazione famiglia – lavoro non sia ormai più solo una tematica femminile – spiega l’assessora al Lavoro della Provincia di Bolzano Martha Stocker -. Credo ci sia la necessità di dare segnali molto forti a tutti i neo-papà, ma anche alle aziende e alla società civile, rispetto ad un maggior coinvolgimento dei neo-papà nella crescita e nell’educazione dei proprio figli, magari anche prendendo un congedo facoltativo dal lavoro. una vera condivisione del lavoro in famiglia, dove la cura dei figli è equamente ripartita tra entrambi i genitori, porta ad avere famiglie sicuramente più forti. Auguro buona festa a tutti i papà».