Alto Adige, spreco idrico ridotto. Tutti bevono l'acqua del rubinetto

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Il territorio dove più persone bevono acqua di rubinetto in Italia. La qualità dell’acqua potabile in Alto Adige è elevata: lo dimostrano anche i dati Istat presentati in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. Vi avevamo già raccontato della quantità di metri cubi d’acqua depurati ogni anno. Ma il report Istat riporta anche un altro dato molto importante: Bolzano, dopo Milano e Aosta, è il terzo comune capoluogo d’Italia dove si spreca meno acqua. Il 26,5% di quella che viene immessa in rete, infatti, non arriva poi all’utente finale. Un dato basso: la media nazionale è 37,5%. Un’acqua che poi viene bevuta regolarmente: solo 2 persone su 100, infatti, dicono di non fidarsi a bere l’acqua del rubinetto in Alto Adige. Il miglior risultato della penisola, come detto.

Schermata 2017-03-22 alle 13.58.33

Ecco invece a livello nazionale, nel periodo 2001-2010 si è mediamente registrato un aumento di circa il 6% della quantità di risorse idriche rinnovabili rispetto ai trent’anni precedenti (1971-2000). La media della precipitazione totale nel periodo 2001-2010 è superiore dell’1,8% al valore del trentennio 1971-2000. Il deflusso totale medio complessivo a mare dei corsi d’acqua e delle acque sotterranee è stato, in media annua, di 123 miliardi di metri cubi nel decennio 2001-2010, in leggero aumento (+6%) rispetto al trentennio 1971-2000 (116 miliardi di metri cubi).

A partire dagli anni ’80 i ghiacciai alpini sono in graduale regresso, culminato nel 2007 con il 99% dei ghiacciai monitorati in ritiro, quota che è ridiscesa nel 2014 all’88%. Dei circa 250 km cubi di ghiaccio presenti sulle Alpi al culmine della Piccola età glaciale (Anni 1820-1850) ne restavano circa 150 km cubi negli anni ’70 e soltanto 80 km cubi nel 2011. Il ghiaccio perso sull’arco alpino dagli anni ’80 a oggi corrisponde, in termini di volume d’acqua, a circa quattro volte la capacità del Lago Maggiore.

I prelievi di acqua effettuati nel 2012 sono stati destinati per il 46,8% all’irrigazione delle coltivazioni,per il 27,8% a usi civili, per il 17,8% a usi industriali, per il 4,7% alla produzione di energiatermoelettrica e per il restante 2,9% alla zootecnia.

 

Ti potrebbe interessare