
Politica alimentare, a Bruxelles ok alla proposta presentata da Kompatscher
Via libera dall’assemblea del Comitato delle Regioni europee al parere di iniziativa, relatore il presidente Arno Kompatscher, per avviare misure a sostegno di una politica alimentare sostenibile in Europa e uno specifico progetto pilota. Il documento “Verso una politica alimentare sostenibile dell’UE che porti occupazione e crescita nelle regioni e città d’Europa” presentato oggi pomeriggio a Bruxelles da Kompatscher è stato approvato e inoltrato a Parlamento e Commissione UE. Alla seduta del plenum era presente il commissario europeo Vytenis Andriukaitis (salute e sicurezza alimentare), un segnale importante dell’attenzione della Commissione, che sarà chiamata a valutare i futuri finanziamenti.
Il presidente Kompatscher, membro effettivo del Comitato, si è fatto portavoce in sede europea della richiesta delle Regioni all’UE «di promuovere iniziative a favore di una politica alimentare in una prospettiva regionale con il coinvolgimento delle realtà locali». Tra i punti centrali Kompatscher ha citato servizi ecocompatibili nel settore alimentare (prodotti biologici, risorse naturali rinnovabili), un’attenzione alle regioni di montagna e periferiche, un’etichettatura degli alimenti più chiara per i consumatori, interventi a favore di prodotti alimentari con alto valore nutrizionale, di regimi alimentari sani e della lotta all’obesità. Capitolo importante la tutela del patrimonio culturale alimentare: «Servono misure che rafforzino le filiere alimentari regionali, gli incentivi a sostegno degli alimenti tradizionali, l’acquisto da parte degli enti pubblici di prodotti locali a km zero per scuole, mense e ospedali», ha sottolineato il Landeshauptmann. In questa direzione intende muoversi la Provincia.
Un altro passaggio cruciale del documento: oltre a chiedere una tabella di marcia definita, il presidente Kompatscher ha invitato il Parlamento europeo e la Commissione ad avviare con il CdR un progetto pilota comune, «attraverso misure di sostegno allo sviluppo di una politica alimentare che tenga conto delle diverse realtà regionali e dello sviluppo di nuovi modelli commerciali, ad esempio quelli dei piccoli agricoltori», ha concluso Kompatscher.