Un supermicroscopio per mappare i processi delle cellule umane
Un supermicroscopio per mappare i processi delle cellule umane e indagare il Parkinson. E’ questo l’obiettivo di una nuova collaborazione , nel campo dell’«imaging» tra Micro Photon Devices, Eurac Research, il Politecnico di Milano e l’Università di Cambridge: il nuovo dispositivo messo a punto dall’azienda di Bolzano è riuscito a superare largamente la tecnologia finora a disposizione in termini di sensibilità, risoluzione e velocità di ripresa. Uno sviluppo decisivo per studiare i meccanismi molecolari che portano all’insorgere di una malattia e per testare gli effetti delle terapie farmacologiche.
L’idea di utilizzare il know-how dell’azienda nel campo della biomedicina, per chiarire i processi che si svolgono all’interno delle cellule umane, nasce da un incontro tra Peter P. Pramstaller, direttore dell’Istituto di biomedicina di Eurac Research, e il ceo di Micro Photon Devices Roberto Biasi. Biasi aveva stretti contatti con il Politecnico di Milano, Pramstaller con gli esperti di chimica fisica dell’Università di Cambridge. Così, sostenuta dai finanziamenti per l’innovazione della Provincia di Bolzano, è iniziata la cooperazione tra biologi, fisici e tecnici. Il risultato è ora in uso all’Istituto di biomedicina di Eurac Research: un prototipo di microscopio che mappa i processi all’interno delle cellule umane molto più velocemente e con più precisione rispetto a quanto sia mai stato possibile fino a oggi.
Al momento, i ricercatori bolzanini stanno testando la nuova tecnologia soprattutto nel campo della ricerca sul Parkinson, dove possono acquisire nuove conoscenze sul meccanismo centrale della malattia, ovvero il raggrumarsi della proteina alfa-sinucleina nelle cellule celebrali. Oltre a questo, i ricercatori testano come i farmaci possano influire in questi processi cellulari. Un migliore sistema imaging è però di gran valore anche in molti altri campi della biomedicina, tra cui ad esempio la ricerca oncologica.