Violenza, in Alto Adige 526 donne assistite dai centri
Nel contesto dell’indagine sui presidi socio-assistenziali, l’Istituto provinciale di statistica Astat dedica un approfondimento specifico all’attività delle strutture che nel 2016 hanno assistito le donne in situazione di violenza: 526 le donne seguite dalle 5 strutture protette e dai 4 centri di ascolto, il fenomeno della violenza di genere, che si verifica quasi sempre all’interno della famiglia, non cala nei numeri e non si modifica nelle caratteristiche. La maggior parte delle vittime appartiene alla fascia centrale di età (trentenni e quarantenni), il maltrattatore è quasi sempre il partner.
I numeri delle case-donna
In provincia di Bolzano ci sono 5 strutture protette (case-donna) e 4 centri d’ascolto antiviolenza. Le 5 strutture residenziali dispongono di 40 appartamenti (o stanze): tale è pertanto la capacità ricettiva destinata alle donne in situazione di violenza, ma altri posti sono destinati ad eventuali figli e figlie delle stesse. La permanenza nelle case-donna è spesso di pochi mesi, ma non mancano le permanenze più prolungate. La lunghezza della permanenza dipende anche dalla provenienza della donna: la donna straniera, che non dispone di una rete parentale e amicale sufficientemente sviluppata, ha più bisogno di un «rifugio». Anzi spesso per le italiane è sufficiente l’assistenza del Centro. Così la composizione percentuale delle cittadinanze per tipologia di struttura vede le cittadine italiane su quote molto più alte nei centri che nelle case.
Poche giovani
Le donne in situazione di violenza che si rivolgono alle strutture appartengono soprattutto alle classi centrali di età. Non va dimenticato del resto che l’età al matrimonio, o anche di una prima convivenza, si è spostata molto in avanti e che, essendo il maltrattatore quasi sempre il marito o il convivente (o l’ex), la frequenza delle donne di meno di 30 anni non è elevata (circa un quarto dei casi). Altre cause potrebbero essere cercate in eventuali «esitazioni» della donna nel decidersi a farsi aiutare, oppure nel fatto che la violenza non nasca nelle prime fasi del rapporto di coppia.