Qualità dell'aria, continua il monitoraggio
Aumenta l’impatto degli impianti termici sulla produzione di polveri sottili nell’aria. La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore provinciale all’ambiente Richard Theiner, ha autorizzato il rinnovo della convenzione che disciplina per il 2018 il rapporto di collaborazione tra l’ARPA (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) della Regione Lombardia e l’Agenzia per l’ambiente della Provincia di Bolzano per quanto riguarda la realizzazione dell’inventario delle emissioni. Il tutto funziona tramite la condivisione, la gestione, l’aggiornamento e lo sviluppo della metodologia e del software IN.EM.AR. (inventario emissioni aria): si tratta di una banca dati essenziale per l’attuazione delle disposizioni europee e nazionali in materia di qualità dell’aria, della quale la Provincia di Bolzano si avvale dal dicembre 2007. Fanno uso della medesima banca dati, anche la Provincia di Trento e varie regioni del nord-Italia. L’assessore Richard Theiner fa presente che «l’inventario delle emissioni, ovvero la raccolta dell’insieme di dati relativi alle diverse fonti presenti sul territorio, è uno strumento di primaria importanza ai fini dell’elaborazione dei piani di qualità dell’aria e dei programmi di risanamento atmosferico».
Le misure di riduzione in essi previste devono essere, infatti, orientate prioritariamente sulle principali fonti emissive e l’inventario offre una serie di dati dettagliati sulla natura e sulla quantità delle emissioni, sul tipo e sul luogo delle fonti e sulle attività che le generano. «I due settori fondamentali della gestione della qualità dell’aria – prosegue l’assessore – sono proprio il monitoraggio e la valutazione dei dati raccolti, al fine di identificare eventuali situazioni di rischio per la salute e per l’ambiente, nonché la pianificazione degli interventi a breve e a lungo termine al fine di raggiungere gli obiettivi desiderati». Firmatari della nuova convenzione saranno Flavio Ruffini, direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente di Bolzano, e Silvia Anna Bellinzona, direttrice del settore monitoraggi ambientali dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Regione Lombardia.
«IN.EM.AR – spiega Georg Pichler, direttore dell’Ufficio aria e rumore – si presenta come uno degli inventari delle emissioni più funzionali e ricchi di dati, e viene utilizzato per studi, ricerche e valutazioni di impatto ambientale. Uno degli aspetti qualificanti è è la garanzia di congruenza e omogeneità nella metodologia e nelle informazioni raccolte nei data base. Ciò consente la stima dei benefici derivanti dalle misure adottate per la riduzione delle emissioni inquinanti, attraverso la simulazione di scenari di emissione». I dati su base provinciale sono concretamente raccolti dalla ditta CISMA di Bolzano. La normativa vigente definisce i valori limite dei singoli inquinanti atmosferici, le modalità per la valutazione della qualità dell’aria, nonchè le procedure per la predisposizione dei piani e la loro attuazione. L’inventario serve per prendere decisioni obiettive e fondate. Ad esempio, se nel 2013 gli impianti termici risultavano essere responsabili del 60% della produzione delle polveri sottili, ora questa percentuale è in incremento (attorno al 70%). Questo trend è connesso alla riduzione quale causa scatenante delle polveri sottili del traffico veicolare, il quale invece è in prima linea per la produzione di ossidi di azoto (NO2). Il nuovo inventario delle emissioni in atmosfera, riferito all’anno 2015, sarà disponibile e pubblicato online nella seconda metà di quest’anno.