L’Alto Adige combatte lo spreco alimentare
Misure concrete contro lo spreco alimentare e non solo. In Italia ogni anno vengono gettati nella spazzatura generi alimentari per un valore approssimativo di oltre 8 miliardi di euro e circa 1,4 milioni di tonnellate di prodotti agricoli non vengono neppure raccolti nei campi. L’industria poi butta via circa 2 milioni di tonnellate di generi alimentari all’anno, il settore turistico-alberghiero circa 300mila tonnellate. Per porre rimedio a allo spreco alimentare, la Giunta provinciale ha dato via libera al disegno di legge intitolato “Promozione di iniziative contro lo spreco di prodotti alimentari e non alimentari”. «La nostra società – ha affermato l’assessora alle politiche sociali Martha Stocker – sembra aver perduto la consapevolezza del valore degli alimenti, e con il disegno di legge abbiamo deciso di opporci a questa tendenza. Il termine prodotti non alimentari fa riferimento a medicinali, detersivi e abbigliamento».
«Il nostro intento è quello di sostenere iniziative che mirano alla raccolta dei prodotti in eccesso per donarli alle persone indigenti – ha proseguito l’assessora –. In questo modo non diamo solamente un contributo alla lotta contro la povertà, ma valorizziamo anche i prodotti in eccesso che vengono realizzati utilizzando preziose materie prime e forza lavoro. Diffondendo una maggiore sensibilità tra la popolazione saremo in grado di ridurre lo spreco alimentare».
Un tavolo di coordinamento contro lo spreco alimentare
Il disegno di legge s’inserisce in una serie di iniziative che da anni vengono realizzate in Alto Adige. La Provincia, ad esempio, sostiene i progetti del Banco Alimentare e dell’Associazione Volontarius, finalizzati alla raccolta e alla redistribuzione di generi alimentari e di medicinali: nel 2017 sono stati erogati contributi rispettivamente per 45mila e 20.400 euro.
«Il nostro obiettivo prioritario – ha aggiunto Martha Stocker – è quello di sensibilizzare la popolazione e le imprese, in particolare gli operatori del settore gastronomico, con iniziative che spaziano dai semplici consigli per evitare lo spreco sino a misure mirate per l’informazione e la formazione dei consumatori. Mi riferisco, ad esempio, alla diffusione dei sacchetti anti spreco con i quali i clienti dei ristoranti possono portare con sé il cibo non consumato». All’elaborazione del disegno di legge, che trae spunto da una decisione adottata dal Parlamento Europeo, hanno contribuito tutte le associazioni attive in Alto Adige in questo settore, e agli incontri sono state invitate anche l’Unione albergatori e pubblici esercenti e l’Unione commercio turismo servizi. Per progettazione, realizzazione e controllo delle misure sarà creato un tavolo di coordinamento i cui componenti saranno nominati nelle prossime settimane.