Bilancio Volksbank: utile a 24 milioni, dividendo di 20 centesimi ad azione
Un anno positivo per la Volksbank: la Banca Popolare dell’Alto Adige ha concluso il 2017 con un utile netto passato da 7,7 a 24,3 milioni di euro. Durante il nuovo anno verranno anche ridistribuiti dividendi, per il valore di 9,7 milioni di euro (40% del guadagno annuale), ovvero 20 centesimi di euro per azione. «Siamo altamente soddisfatti di questo risultato», commenta il presidente della Volksbank Otmar Michaeler. Anche per quanto riguarda la quota di crediti deteriorati la prestazione annuale della banca ha avuto esito positivo: i cosiddetti prestiti non performanti sono scesi dal 15,5% al 12,9%. Con uno stock lordo diminuito di 160 milioni di euro, è stato «ampiamente superato l’obiettivo fissato nel piano strategico», così Michaeler. I finanziamenti erogati a famiglie e piccole e medie imprese sono stati interessati da una crescita del 2,8% rispetto ai 7,4 milioni di euro del 2016, dunque fino a superare il miliardo di euro. Nel 2017 sono state classificate “in bonis” 325 posizioni per un controvalore di 64,5 milioni. «L’impiego di un portafoglio dei crediti problematici registra una riduzione del profilo di rischio», spiega il comunicato stampa ufficiale. Per l’anno 2018 la Banca Popolare prevede un utile di 35 milioni di euro.
Il direttore generale Schneebacher sottolinea invece che questi risultati sono il miglior requisito per il raggiungimento di ambiziosi obiettivi: la generale crescita della banca all’interno del proprio ambiente d’attività, l’incremento dell’efficienza dei servizi prestati e il processo di digitalizzazione. Secondo il piano strategico 2016-2020, da una situazione d’incessante bisogno di digitalizzazione dei prodotti bancari si dovrà giungere ad una in cui i processi saranno stati virtualizzati e automatizzati, così che anche le soluzioni offerte potranno essere digitali. La necessità delle aziende di ottenere soluzioni per la digitalizzazione del proprio settore d’esercizio è reale, tuttavia questo servizio generalmente non viene offerto dalle banche tradizionali. Come dichiarato nel piano strategico, lo sfruttamento della digitalizzazione, insieme a una corrispondente diminuita operatività allo sportello, può comportare una significativa riduzione quantitativa dell’equivalente a tempo pieno nella vendita. La sottoscrizione e digitalizzazione dei fondi di investimento rappresenta una possibile soluzione per l’ottimizzazione dei processi operativi.
Nella foto da sinistra: il presidente Otmar Michaeler e il direttore generale Johannes Schneebacher
Raffaele Fabbri