Maria Hilber racconta Vertical Life, l'app degli arrampicatori "made in Bressanone"

Maria Hilber, 29 anni, è una dei tre soci fondatori di “Vertical Life”, l’app degli arrampicatori realizzata a Bressanone. Abbiamo deciso di farle alcune domande per cercare di conoscere meglio questo prodotto innovativo, capace di valorizzare con la tecnologia una delle attività sportive più amate dell’Alto Adige.

1. L’idea

Come è nata l’idea di Vertical Life?
“Noi siamo appassionati dell’arrampicata, delle montagne e dello spirito outdoor. Ci piace viaggiare, e trovare delle informazioni sulle destinazioni d’arrampicata a volte è difficile, perchè le guide di aree lontane non sono disponibili dappertutto, tante info sono disperse in internet e non sono comparabili tra di loro. Per questo l’obiettivo di un’offerta digitale, con contenuti standardizzati e comparabili. Credevamo, se in primo luogo piaceva a noi, si potessero convincere altri climber che avevano gli stessi bisogni. E sapevamo che finora non esisteva un’offerta simile, eravamo noi i primi a sviluppare questo nuovo sistema di pubblicazione.

L’iniziatore principale del progetto è Matthias Polig (CEO di Vertical-Life). È autore di guide dell’Alto Adige e sviluppatore dell’area Stohlwond a Racines, è sempre stato in contatto con tanti altri autori e sviluppatori. Per un singolo autore o una piccola casa editrice è difficile realizzare un’applicazione, e così è nata l’idea di creare una piattaforma per tutti, che sarà la base per la pubblicazione digitale”.

Puoi spiegarci brevemente in cosa consiste questa App?
“L’app Vertical Life è una guida digitale per arrampicatori. È in grado di fornire informazioni dettagliate e immagini sulla falesia che si intende percorrere o sulle arrampicate che si ha in programma di fare, aiutando l’utente a selezionare quelle che più potrebbero piacergli. Acquistando dei crediti specifici sarà possibile inserire sempre più contenuti nell’app, che contiene anche funzioni innovative, come quella che permette di marcare le vie che si sono fatte, oppure, attraverso social features, consente di seguire un amico e vedere i percorsi che ha fatto”.

Quale è l’idea alla base di questo progetto?
“L’idea che sta alla base di Vertica Life è quella di creare una guida professionale con contenuti che provengono da autori e sviluppatori delle aree di arrampicata. Gli stessi autori possono guadagnare fornendo i contenuti all’app. In questo modo non si copiano semplicemente i contenuti, ma si creano altre fonti e nuovi spunti sempre aggiornati. Noi siamo dell’opinione che i libri cartacei continueranno ad avere il loro valore, ma il digitale riesce a creare nuove offerte e valori. Scaricando un libro-guida digitalizzato sarà possibile ottenere anche l’app tramite un codice, e sarà possibile per l’utente costruire una propria biblioteca digitale sempre aggiornata”.

Venendo più nel dettaglio, cosa ci dirà l’app sulla falesia che abbiamo intenzione di compiere?
“Tramite l’app sarà possibile avere una breve descrizione del luogo, con indicato l’accesso e le indicazioni logistiche di base per raggiungerlo con la macchina o altri automezzi. È ovviamente contenuta la mappa del percorso e tutte le info Gps. Viene segnalato il livello di difficoltà, le tempistiche, l’esposizione nord/est, il periodo consigliato e il riassunto delle difficoltà presenti. L’app sarà in grado di consigliare al climber anche altre falesie simili o affini”.

A chi si rivolge Vertical Life? Ai solo professionisti?
“Vertical Life si rivolge a tutte le fasce possibili di clienti e appassionati di falesie, a ogni tipo di persona che fa arrampicata. Infatti si ha sempre necessità di informazioni per questo tipo di attività, non importa il grado di preparazione del climber. Se vai in un posto devi conoscere le vie, non basta l’esperienza”.

Quante aree riuscite a coprire al momento?
“Finora abbiamo elaborato contenuti per falesie in Italia, Spagna e Austria. Ultimamente anche nell’isola greca di Kalymnos, che sta riscuotendo molto successo tra gli appassionati. Cercheremo in futuro però di ampliare la nostra offerta, in particolare cercando di raggiungere anche il pubblico delle palestre”.

2. Il team
Maria Hilber, co-founder di Vertical Life

Maria Hilber, 29 anni, è una dei tre soci fondatori di Vertical Life

Da chi è composto il team di Vertical Life?
“Vertical Life è composto da un team di 12 persone molto motivate. Abbiamo lavorato tanto su questo progetto, e abbiamo sempre creduto nei progetti belli. Inizialmente eravamo uno studio grafico, sappiamo bene quindi quanto sia importante una bella grafica per veicolare determinati contenuti. Inoltre siamo tutti sportivi e climber e abbiamo sempre creduto in questa passione. Infine uno dei nostri punti di forza è il fatto che siamo un team internazionale. Tanti dei nostri collaboratori sono climbers o praticano uno sport outdoor, e questo è una delle motivazioni principali che lavorino da Vertical-Life. Sono tutti giovani, laureati, e molto creativi: 5 programmatori, 2 designer/grafici, 2 vendita e marketing, 3 soci: Matthias Polig (CEO, laureato in economia), Arno Dejaco (grafico, art director), Maria Hilber (comunicazione)”.

Hai degli aneddoti da raccontarci sul vostro team?
“Una volta siamo partiti in quattro per un Zlagboard Contest in Spagna, con un pulmino. È stato un viaggio di 30 ore, ci siamo alternati alla guida e a dormire dietro nel portabagagli tra tutto il materiale e la struttura per il contest. Quasi non osavamo dormire, per paura di morire lì dietro! E poi tutto un’altra volta al viaggio di ritorno!”.

Quale è la tua formazione? Come mai hai deciso di buttarti in questo progetto anzichè percorrere vie più semplici?
“Io ho studiato Design e Product Management a Salisburgo e qualche mese fa ho concluso un Master di Pubbliche Relazioni e Comunicazione integrata a Krems. Ho avuto la fortuna di conoscere Matthias Polig e Arno Dejaco, e insieme siamo un team imbattibile, molto creativo e supermotivato. È sempre stato importante per me fare qualcosa insieme a persone che pensano come io. Credo di aver sempre cercato di assumermi le sfide della vita. Se riesci a superare le difficoltà e a raggiungere un obiettivo, la remunerazione è gigante e ti dà una sensazione fantastica”.

3. L’Alto Adige

Vertical LifeQuale falesie consiglieresti per chi si trova nella zona delle Dolomiti?
“Nella zona di Cortina ci sono tanti bei posti nei quali compiere arrampicate. In particolare quello delle Cinque Torri è una zona che consiglierei, come anche la Val di Landro”.

Quali sono i pro e i contro di svolgere la propria attività in una regione come quella dell’Alto Adige?
“Per noi è molto importante essere vicino alle montagne. Essere qui a Bressanone ci ha spinto e ci ha dato le motivazioni per portare avanti questa idea. Credo inoltre che l’Alto Adige sia una ricchezza a livello multiculturale. L’Alto Adige inoltre si trova in una zona privilegiata, nella regione centrale delle Alpi, e ha vicino Austria, Germania, Svizzera e Italia.

Di contro, non è stato facile emergere. Noi siamo un’impresa giovane e innovativa, che a parole sono tutti pronti a sostenere, ma all’inizio è stato molto difficile ottenere il sostegno della Provincia. Per esempio, abbiamo partecipato a un bando ma il nostro progetto è stato ritenuto non innovativo. Nonostante le prime difficoltà, abbiamo poi partecipato e vinto in alcune fiere internazionali e abbiamo dimostrato qualcosa, non solo a parole ma anche a livello concreto. Certo, è un progetto che è stato possibile grazie soprattutto alla nostra motivazione, finanziato principalmente da noi stessi”.

Se volete sperimentare l’app, potete scaricare gratuitamente la falesia delle Cinque Torri direttamente sul vostro smartphone attraverso il codice riportato nell’immagine sottostante:vertical-life

 

 

 

 

 

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