Tram, linea «pronta in 5 anni». Caramaschi frena i privati e va Roma per i fondi
Dalla stazione ferroviaria al capolinea di ponte Adige. Passando attraverso piazza Walther, via Cassa di Risparmio, ponte Talvera, piazza Mazzini, corso Italia, piazza Adriano, viale Druso, ospedale, via Merano. Il possibile percorso di quella che sarà la linea 1 è stata presentata in Giunta da Willi Huesler, il consulente scelto dal Comune. Un progetto da 120 milioni di euro per il finanziamento di parte del quale, come ha ricordato il sindaco Renzo Caramaschi, «il Comune confida di poter accedere ai benefici della legge di bilancio che ha rifinanziato il Fondo Investimenti e che prevede l’assegnazione agli enti locali di risorse da destinare al completamento o al potenziamento di interventi nel settore di trasporto rapido di massa». Tali risorse potranno infatti essere assegnate secondo le indicazioni contenute nell’allegato al DEF 2017 “Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture”. A tale proposito Caramaschi ha preannunciato una sua trasferta a Roma al Ministero delle Infrastrutture il prossimo 16 maggio per verificare modalità e criteri di accesso ai fondi statali.
«Si tratta in particolare di capire – ha detto Caramaschi- se potremo accedere intanto ad un finanziamento sulla progettazione di massima dell’opera». Già la prossima settimana, venerdì 4 maggio, ci sarà invece un incontro in ambito locale presso la Sasa alla presenza anche del presidente della Provincia Arno Kompatscher per fare il punto della situazione sulle prospettive di dotare il capoluogo di una linea tramviaria. Caramaschi ha anche chiarito che condizione essenziale ed imprescindibile per poter accedere ai finanziamenti statali è l’adozione da parte del Comune del PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Tale piano, dopo l’iter previsto coni vari passaggi tecnico-buracratici nelle diverse sedi, andrà approvato dal Consiglio comunale entro l’autunno dell’anno in corso. «Si tratta di un’ operazione importante, di cui stiamo parlando con la Provincia da alcuni mesi con l’obiettivo di snellire e sollevare il traffico soprattutto dall’Oltradige sulla città di Bolzano (22.000 pendolari)» ha detto il sindaco. «Certo non sono soluzioni immediate, ma ci stiamo muovendo molto in fretta. Dobbiamo infatti dotarci o meglio aggiornare, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. In ogni caso se riusciremo soprattutto a reperire i fondi necessari, il progetto tram potrebbe essere ultimato nel giro di 5-6 anni».
Sul cofinanziamento dell’opera, un possibile secondo scenario potrebbe prevedere il coinvolgimento di soggetti terzi (privati) in un’operazione di partnership su progetti pubblico-privati. Una proposta fatta dall’ex vicesindaco Klaus Ladinser a nome di un gruppo di investitori, ma che vede Caramaschi molto cauto. «I privati fanno ovviamente il loro interesse. Stiamo parlando di capitali ingenti (120-130 milioni di euro). Non credo che qualcuno decida di mettere a disposizione tali somme senza pretendere una contropartita, come ad esempio un canone di concessione sugli incassi tale da ripagare gli investimenti effettuati. L’ente pubblico – ha chiarito Caramaschi- se avesse i capitali, potrebbe trattenere gli incassi e dunque non avrebbe bisogno di versare canone di concessione alcuno» . L’obiettivo, ha concluso il primo cittadino, è quello di alleggerire la pressione del traffico sulla città con il tram e con altri interventi come la riduzione dei tempi di percorrenza della ferrovia del Brennero o il raddoppio della ferrovia Bolzano-Merano, il parcheggio di interscambio a ponte Adige, il metrobus per l’Oltradige. «Quando ci saranno le infrastrutture, senza anticipare eventuali provvedimenti legati all’inquinamento, ci sarà anche la possibilità di impedire l’accesso alla città in determinate fasce orarie essendoci a disposizione mezzi pubblici più che adeguati».