Popolazione, in Alto Adige più nascite e 527.750 residenti

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Con il tasso di natalità più alto in Italia, l’Alto Adige registra anche nel 2017 la crescita della sua popolazione, che ammonta a 527.750 persone. Lo studio sull’andamento demografico, condotto dell’Istituto provinciale di statistica ASTAT, ha registrato che al 31.12.2017 la popolazione residente in Alto Adige ha totalizzato 527.750 persone, 3.494 in più rispetto all’anno precedente. L’Alto Adige – insieme al Trentino, alla Lombardia, all’Emilia-Romagna e al Lazio – fa parte delle uniche regioni d’Italia la cui popolazione è ancora in aumento, grazie alla crescita naturale (1,8 per 1.000 abitanti) e al saldo migratorio positivo (4,8 ‰). Gli aumenti più consistenti sono stati registrati a Vadena, Rodengo, Ora, Nova Levante, Nalles e Tesimo mentre, a causa dell’invecchiamento della popolazione, Bolzano riporta un tasso di mortalità piuttosto elevato e al tempo stesso un tasso di natalità particolarmente basso. Un più alto numero di nascite è stato rilevato invece nella comunità comprensoriale Alta Valle Isarco, con 11,5 nati ogni 1.000 abitanti. In generale, il tasso di natalità in Alto Adige si attesta su 10,2 nati vivi ogni 1.000 abitanti e occupa la prima posizione in Italia, dove in media vengono alla luce solo 7,7 bambini per 1.000 abitanti.

Il 56,1% degli altoatesini vive sul territorio rurale

A causa delle sue caratteristiche territoriali, la provincia di Bolzano è relativamente poco popolata. La densità demografica altoatesina, con una superficie di 7.400,43 km², ammonta a 71,3 abitanti per km². Nel capoluogo, invece, vivono 2.050,4 persone per km². Come da sempre, più della metà della popolazione altoatesina (56,1%) vive sul territorio rurale, ovvero in uno dei 109 comuni con meno di 10.000 abitanti. La maggior parte dei comuni rurali ha caratteristiche tipiche di un paese: 95 comuni su 116 registrano meno di 5.000 abitanti; più di un quarto di tutti i comuni (30) ha un’ampiezza demografica tra i 1.000 e i 2.000 abitanti. I comuni di Anterivo, Caines, Lauregno, Ponte Gardena e Proves contano meno di 500 residenti. Nei comuni urbani risiedono 296.176 persone, di cui 107.317 solo nella città di Bolzano, dove si concentra un quinto dell’intera popolazione altoatesina. Merano ha superato nel 2017 la soglia dei 40.000 abitanti, che rappresentano il 7,7% di tutti i residenti altoatesini. La terza città per ordine di ampiezza è Bressanone con 22.011 abitanti (4,2%). Negli altri comuni di dimensioni urbane (Laives, Brunico, Appiano e Lana) risiedono complessivamente quasi 62.000 persone, cioè l’11,7% della popolazione altoatesina.

Uomini, donne e famiglie

Più di metà della popolazione appartiene al genere femminile: il numero delle donne residenti in Alto Adige supera quello degli uomini di circa 6.000 unità (267.470 contro 261.359). Il rapporto di mascolinità si attesta a 97,7 maschi ogni 100 femmine. Attualmente quasi 48.500 stranieri risiedono in uno dei comuni altoatesini. Essi rappresentano una quota del 9,2% sulla popolazione totale. Anche tra la popolazione straniera il numero delle donne supera quello degli uomini, la maggioranza ha radici europee e si concentra nelle comunità urbane. Gli stranieri residenti, inoltre, sono significativamente più giovani rispetto ai cittadini italiani. L’invecchiamento della società altoatesina avanza nonostante l’afflusso di giovani provenienti dall’estero: l’età media nel 2017 si attesta a 42,6 anni, quattro anni in più di due decenni fa, quando l’età media era di 38,6 anni. Complessivamente il 40,0% degli altoatesini e delle altoatesine è sposato (o separato legalmente). Circa la metà è celibe o nubile: più uomini (54,8%) rispetto alle donne (47,4%) risultano non ancora coniugati. Invece, delle quasi 30.500 persone rimaste vedove, per la maggior parte si tratta di donne: il numero delle vedove (25.266) è cinque volte superiore a quello dei vedovi (5.059), dal momento che solitamente le donne sono più giovani rispetto ai loro coniugi e raggiungono un’età più avanzata. Anche nella categoria dei divorziati (ca. 17.000) prevalgono le donne (9.611 contro 7.201), in quanto gli uomini tendono maggiormente a risposarsi. Nelle strutture familiari si osserva la tendenza verso dimensioni più ristrette. La ridotta nuzialità, il maggior rischio di separazione e divorzio, così come la mortalità specifica per sesso, sono alla base dell’aumento del numero di famiglie unipersonali e monoparentali. Le famiglie più numerose, invece, stanno lentamente diminuendo. Nel 2017 l’ampiezza media familiare risulta pari a 2,4 componenti.

 

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