BBT, il ritardo tedesco preoccupa Corrarati. «Urge un piano B»
«Germania fuori dai Mondiali di calcio e anche dal tunnel e dall’asse ferroviario del Brennero? È quel che viene da chiedersi di fronte ai rilievi dell’European Court of Auditors, la Corte dei Conti dell’Unione Europea, che, sulla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Verona-Monaco, segnala scarsa attività di costruzione nella tratta di accesso a Nord, che è in buona parte in Germania, visto che il tracciato da Monaco verso Sud non è stato nemmeno disegnato e non sarà completato prima del 2035 nella parte austriaca e del 2040 per la parte tedesca, mentre la galleria di base del Brennero dovrebbe entrare in esercizio nel 2027». Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA del Trentino Alto Adige, commentando il ritardo previsto nella realizzazione dell’opera da parte della Germania, con un completamento previsto non prima del 2038.
«Sull’entrata in esercizio simultanea dell’intero asse ferroviario Verona-Monaco – prosegue Corrarati – puntano gli operatori economici di ogni tipo, da una parte per ottimizzare tempi e costi per il trasporto merci, dall’altro per entrare sempre di più nel mercato unico, che però non può avere strozzature lungo i macro assi di viabilità che oggi creano grossi problemi alle aziende. Se, come rileva la Corte dei Conti europea, i tempi per la costruzione della tratta d’accesso Nord fossero davvero così lunghi, facendo sì che l’alta velocità si fermi a Kufstein per poi far entrare le merci in un buco nero di rallentamenti, occorre sin da adesso pensare ad un piano B con iniziative parallele che diano risposte alla raggiungibilità del nostro territorio nazionale e regionale per le merci provenienti da Nord e delle destinazioni del Centro Europa per le merci che partono dai nostri territori. Fermo restando che il trasporto su gomma non potrà essere limitato o accantonato in tempi brevi, così come spesso auspicato».
CNA Trentino Alto Adige, coinvolgendo l’intera CNA NordEst, si farà promotrice a breve di un vertice straordinario tra i maggiori attori politici e tecnici dell’asse del Brennero «per capire realmente – aggiunge Corrarati – quali sono le prospettive, quali le difficoltà, quali i punti di rischio che devono essere inseriti in una programmazione preventiva che eviti di aggravare la situazione delle aziende del nostro territorio».
I dati messi a disposizione dalla CNA Fita, la categoria dell’autotrasporto, sono inequivocabili: negli ultimi anni l’autotrasporto Italiano ha perso importanti quote di mercato. A farne le spese sono state soprattutto le Piccole e Medie Imprese Artigiane dell’autotrasporto, che dal 2008 sono diminuite di 25.587 unità (fonte movimprese – elaborazione dati CNA Fita). In Trentino Alto Adige le aziende di trasporto sono calate da 1.347 nel 2009 a 1.077 nel 2015 (-20%). Pesa la concorrenza sleale dei competitors dell’Est europeo: le nostre aziende non possono competere con chi ha un costo del lavoro di 8€ all’ora, contro i 28€ all’ora dell’Italia.