Abbattimento lupi, il ministro Costa contro la legge altoatesina: «Anticostituzionale»
«Una palese violazione del dettato costituzionale e da esponente del Governo: sarò costretto a chiederne l’inevitabile impugnativa al Consiglio dei Ministri». Le parole del ministro dell’Ambiente Sergio Costa – passato agli onori delle cronache come il generale che ha combattuto la terra dei fuochi in Campania – suonano minacciose: la legge che permette l’abbattimento dei lupi in Trentino – Alto Adige sarebbe (condizionale d’obbligo) anticostituzionale. Il ministro apre così un fronte contro le due province autonome. «Ritengo sia un grave errore, per le Province di Trento e Bolzano, volersi dotare di autonomia sulla gestione della fauna, che è patrimonio indisponibile dello Stato, forzando l’equilibrio tra i poteri dello Stato e quelli delle Province autonome su temi importanti e molto delicati, che devono prevedere soluzioni scientifiche e tecniche realmente valide e molta ragionevolezza». Lo stesso ministro lancia poi un appello a Rossi e Kompatscher affinché ritirino la legge per preparare insieme un «piano lupo».
Non si tratta di una battaglia da sottovalutare: non solo per l’aspetto istituzionale e perché mette in dubbio, di fatto, una parte di autonomia delle due province, ma anche perché l’Alto Adige ha proprio recentemente preso una scottatura non da poco nelle aule di tribunali, ovvero la condanna della Corte dei Conti all’ex governatore Luis Durnwalder (condannato insieme all’allora direttore dell’Ufficio caccia e pesca Heinrich Erhard): 568mila euro per i decreti emessi fra il 2010 e il 2014 con cui si autorizzava il prelievo o l’abbattimento al di fuori del periodo consentito di alcune specie protette quali ad esempio il cormorano, il tasso, la marmotta, la faina e lo stambecco, chiedendo a entrambi la rifusione di un danno erariale di ingente entità.
LUPI E ORSI: LA MAPPA DELLA PRESENZA IN ALTO ADIGE
Ecco il testo approvato dalla regione Trentino – Alto Adige: «Il Presidente della Provincia può, acquisito il parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), limitatamente alle specie Ursus arctos e Lupus canis, autorizzare il prelievo, la cattura o l’uccisione di esemplari di dette specie, a condizione che non esista un’altra soluzione valida e che tali azioni non pregiudichino il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, della popolazione della specie interessata nella sua area di ripartizione naturale. Tali misure sono adottate al fine di proteggere la fauna e la flora selvatiche caratteristiche dell’alpicoltura e conservare i relativi habitat naturali, prevenire danni gravi, specificatamente alle colture, all’allevamento, ai boschi, al patrimonio ittico, alle acque ed alla proprietà, nell’interesse della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica, o tali da comporta- re conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente. La Provincia autonoma di Bolzano assicura l’invio allo Stato delle informazioni necessarie all’adempimento degli obblighi di comunicazione alla Commissione europea».
Ma quanti lupi ci sono sulle Alpi? Stimati 150.