Lavoro, più assunzioni ma crescono soprattutto quelle a termine
Il clima di fiducia dei lavoratori, analizzato per singoli settori, delinea un quadro differenziato che in gergo barometrico potremmo definire «sereno variabile». Nel secondo trimestre 2018 in Alto Adige erano occupati in media 204.428 lavoratori dipendenti. Negli ultimi 12 mesi si registra un aumento dell’occupazione in tutti i settori. Tuttavia, ad aumentare sono stati soprattutto i contratti a termine (+5.564 unità, +10,7%) e meno quelli a tempo indeterminato (+1.016 unità, +0,7%).
Agricoltura: fiducia in sensibile crescita
Con 8.287 lavoratori dipendenti (media secondo trimestre 2018), l’agricoltura è un settore abbastanza marginale per i lavoratori dipendenti, oltretutto caratterizzato da elevata stagionalità (il 69,2% dei contratti di lavoro sono a termine). Ciò nonostante è proprio questo settore a registrare il più forte aumento di fiducia. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente sei indicatori su otto evidenziano un netto miglioramento dopo una stagnazione durata diverso tempo.
Attività manifatturiere: primi lumi
In questo settore lavorano attualmente 32.921 persone (il 16,1% di tutti i lavoratori dipendenti altoatesini). Negli ultimi 12 mesi si sono aggiunte 1.010 persone (+3,2%). Il settore rispunta per la forte presenza maschile (79,8%). Il contratto più diffuso è quello a tempo indeterminato (85,0%). A detta dei lavoratori dipendenti, lo sviluppo dell’economia e del mercato del lavoro nei prossimi dodici mesi rimarrà relativamente costante. Dopo un breve rallentamento risale la fiducia di poter arrivare a fine mese con il proprio stipendio e di riuscire a risparmiare qualcosa. Quest’ultimo indicatore raggiunge addirittura il suo massimo storico. Mai prima d’ora i lavoratori del manifatturiero erano così convinti di riuscire a trovare un posto di lavoro equivalente, se il caso lo richiedesse.
Edilizia: situazione personale contenuta
17.256 lavoratori, pari all’8,4% dei dipendenti altoatesini, lavorano attualmente in edilizia, con un aumento del +5,4% in 12 mesi. In questo settore si registra la fiducia più spiccata rispetto lo sviluppo dell’economia e del mercato del lavoro, ma anche i giudizi più negativi rispetto alla propria situazione personale, soprattutto per quanto concerne la paura di non riuscire ad arrivare a fine mese. Un segnale di speranza è sicuramente che aumenta il numero di lavoratori convinti di poter risparmiare qualcosa nei prossimi 12 mesi.
Commercio: situazione retributiva tesa
Nel commercio lavorano attualmente 28.455 lavoratori dipendenti, ovvero il 13,9% di tutti i dipendenti altoatesini. Di questi il 79,7% ha un lavoro fisso, 5.044 (20,3%) invece un contratto a termine. L’occupazione cresce anche nel commercio (+3,1%), tuttavia con un aumento maggiore dei contratti a tempo determinato rispetto alle assunzioni fisse. Il clima di fiducia corrisponde a grandi linee a quello dell’edilizia. I lavoratori del commercio prevedono un buon andamento economico per l’Alto Adige, ma esprimono giudizi molto cauti sulla propria situazione. L’indice relativo alla possibilità di risparmio delle famiglie perde 3 punti rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, qualificandosi come il peggiore di tutti i settori.
Alberghiero: più contratti a termine
Nel settore alberghiero e della ristorazione lavora il 12,9% dei lavoratori altoatesini (26.272 persone) e il suo numero aumenta fortemente (+6,7% rispetto allo steso trimestre dell’anno precedente). Circa due terzi di essi hanno un contratto a termine, e la quota cresce ancora di più del numero totale (+11,0%). Da diverso tempo si osserva la tendenza a sostituire contratti a tempo indeterminato con quelli a termine, e si teme che non si tratti solo di esigenze stagionali. Gli indicatori di fiducia rispecchiano le ultime stagioni record registrate dal settore. Le aspettative relative ad un andamento positivo dell’economia altoatesina restano elevate, come anche le previsioni di risparmio e la fiducia di poter trovare un posto di lavoro equivalente. I numerosi lavoratori assunti a tempo determinato fanno tuttavia aumentare la percezione del rischio di poter perdere il posto di lavoro.
Settore pubblico: cambio di lavoro solo con difficoltà
Nel pubblico lavora il 26,2% di tutti i lavoratori dipendenti altoatesini (53.463; media secondo trimestre 2018). Nonostante l’aumento di 985 persone (+1,9%) la dinamica occupazionale è più debole rispetto all’economia nel suo insieme. Contrariamente a quanto si pensa del lavoro nel pubblico, il 22,4% dei posti del settore pubblico è a tempo determinato. La maggioranza degli indicatori relativi al settore evidenza un clima molto contenuto. Risalta soprattutto il nesso tra rischio occupazionale e occupabilità. Rispetto agli altri settori, i lavoratori di questo comparto hanno meno timore di perdere il proprio posto di lavoro, ma ritengono particolarmente difficile trovare un’occupazione equivalente.
Servizi privati: da propulsore a settore precario?
Anche in questo settore numericamente molto importante (aggrega il 18,5% dei lavoratori dipendenti complessivi), i contratti a termine avanzano. Tra i 37.775 lavoratori del settore dei servizi privati il clima di fiducia va in direzioni diverse. Da una parte i lavoratori vedono che l’economia va bene e che le condizioni sul mercato del lavoro sono molto favorevoli, dall’altra temono per il proprio posto di lavoro, con il rispettivo indice inferiore di 16 punti a quello generale. Non c’è da sorprendersi, dato che il 21,6% di tutti i contratti di lavoro del settore sono a termine, con un aumento solo negli ultimi 12 mesi di 1.163 unità, portando il rispettivo numero a 8.173. Anche in questo settore sorge il dubbio che le assunzioni a tempo determinato siano semplicemente un mezzo per abbattere i costi.