Lavoro, in Alto Adige «quota 100» manderà in pensione mille persone l'anno
Un dibattito nazionale che sembra però toccare poco l’Alto Adige. E questo è un buon segno: perché si conferma che il territorio altoatesino è luogo dove il lavoro c’è (e i relativi contributi anche). Quindi quota 100 per le pensioni, la riforma che dovrebbe vedere arrivare entro giovedì 10 gennaio il decreto attuativo, riguarderà per l’Alto Adige non più di mille persone l’anno. Questa almeno la stima fatta da Marco Zanotelli, direttore regionale dell’Inps, al quotidiano Alto Adige. Dopo aver ricordato l’età media per la pensione molto basso, 62,5 anni, il direttore spiega. «Le nuove pensioni liquidate nel 2018 sono state 5.561 nel settore privato (+15% rispetto al 2017), 1.373 nel pubblico (addirittura +30,5%). E questo già con le regole Fornero».
Ma quanti sono i pensionati altoatesini? Al momento 125.424. Rimane da capire se la scelta di sfruttare quota 100 sarà conveniente. Con ogni probabilità dipenderà dai singoli casi: il fatto certo è che andare in pensione prima, con meno contributi e spesso uno stipendio più basso, porterà di conseguenza una diminuzione della pensione. «La ragioneria generale dello Stato, in commissione bilancio, ha stimato una riduzione del 5%. Però bisogna tenere conto che chi va in pensione prima percepisce più anni di assegni» spiega Zanotelli. Ma è anche vero che, a parità di aspettativa di vita, si percepirà alla fine una somma maggiore andando in pensione prima.