Günther Steiner, l'altoatesino della Formula 1 diventa star di Netflix
«Questo tipo è una calamita per i registi. I produttori della serie l’hanno compreso velocemente e l’hanno trasformato nel filo rosso della serie Netflix Formula 1: drive to survive». Il tipo a cui si riferisce Erik Bielderman sul quotidiano francese l’Equipe è il sudtirolese: Günther Steiner, team principal del team Haas di Formula 1. Bielderman confessa di essersi innamorato dell’accento e dei modi di fare di Steiner per il suo essere «accattivante quanto umano» tanto da paragonarlo a Christop Waltz, l’attore feticcio di Quentin Tarantino, vincitore di un premio Oscar per «Inglourious Basterds».
A dire il vero, Steiner è notissimo nel mondo della corse automobilistiche da qualche decennio, ma per il grande pubblico internazionale è una star solo da qualche mese. Nato a Merano nel 1965, compirà 54 anni il prossimo 7 aprile, Günther Steiner ha il passaporto italiano e statunitense, ma l’accento che piace a Bielderman è decisamente tedesco. Figlio di un macellaio, ha studiato ingegneria senza completare gli studi e ha iniziato ad occuparsi di corse automobilistiche in Belgio nel 1986, come meccanico di un team del campionato mondiale Rally. In quelle corse è rimasto fino al 2001, quando è passato alla Formula 1, grazie a Niki Lauda che l’ha voluto nel team Jaguar.
L’esperimento Jaguar -Formula 1 non ebbe successo, e durò solo un anno. Il team venne, quindi, acquistato nel novembre del 2004 dalla Red Bull e tutto cambiò. Steiner, però, intraprese un’altra strada e nel 2006, accettò di trasferirsi negli Stati Uniti per occuparsi del team Nascar della Red Bull. Ci restò fino al 2008. L’anno successivo ha fondato la società Fibreworks Composites e poco dopo ha partecipato alla formazione della scuderia Haas Formula 1 che ha debuttato nel 2016. Un’impresa non semplice, visto che da trent’anni un costruttore statunitense non si cimentava con i bolidi della Formula 1. Il legame con l’Alto Adige non si è mai spezzato, Steiner passa ancora oggi le vacanze estive e quelle natalizie a Merano, per il resto gira il mondo come tutti i protagonisti del circo della Formula 1.
Tra alti e bassi, la scuderia Haas sta proseguendo anche quest’anno la propria avventura sotto la guida di Steiner che, grazie alla serie Netflix, sta raggiungendo livelli di popolarità assolutamente inattesi. Ma basta vedere (e ascoltare in lingua originale) trenta secondi di Steiner per comprendere i motivi dello straordinario successo di pubblico e l’entusiasmo de l’Equipe.
Massimiliano Boschi