Unibz premiata dal ranking: ottimo risultato nell'internazionalizzazione
Buone notizie sul fronte dei ranking internazionali. Sono stati resi noti i risultati del ranking internazionale U-Multirank: Unibz si colloca tra i “Global Top 25 Performers” nella categoria “International Outlook”, ovvero la categoria che descrive il grado di internazionalizzazione dell’università. Buono il piazzamento anche nelle categorie della ricerca e della terza missione (contributo allo sviluppo del territorio di riferimento).
Dal 2014, il panorama dei ranking universitari internazionali è stato arricchito da una guida speciale alle migliori università: U-Multirank, una classifica multidimensionale la cui nascita è stata promossa, tra gli altri, dalla Commissione Europea. A differenza di altre classifiche universitarie globali, che considerano un solo tipo specifico di università, U-Multirank comprende un ampio spettro di istituzioni, con profili diversi, e confronta le loro prestazioni sulla base di 34 indicatori nelle seguenti macro-aree: studio e insegnamento, ricerca, trasferimento delle conoscenze, orientamento internazionale e impegno regionale (in Italia denominato Terza Missione).
Nella sua edizione 2019-2020, pubblicata martedì scorso, U-Multirank ha valutato più di 1.700 istituti per l’istruzione superiore di 96 paesi, 49 dei quali in Italia. La Libera Università di Bolzano ha raggiunto la valutazione “very good” in 12 indicatori, dopo l’Università Bocconi (in 15 indicatori) e la IMT School for Advanced Studies di Lucca (in 13 indicatori). Soprattutto il suo orientamento internazionale catapulta la Libera Università di Bolzano nel gruppo dei 25 top performer mondiali. In questa categoria, Unibz brilla con i punteggi più alti in cinque dei sei indicatori: corsi di laurea e magistrali in lingua straniera, opportunità di scambio internazionale per gli studenti, il numero di docenti dall’estero e le pubblicazioni congiunte internazionali.
Il risultato di Unibz nel ranking è accolto con soddisfazione dal rettore, Paolo Lugli. «Il forte orientamento internazionale non solo ci permette di stare al passo con le migliori università internazionali ma è anche un mezzo importante per contrastare la fuga dei cervelli», sottolinea Lugli.
Inoltre, l’ateneo altoatesino ha ricevuto tre punteggi migliori nelle categorie della ricerca, della produzione artistica, delle pubblicazioni scientifiche più citate e nelle posizioni di post-dottorato. Anche l’impegno regionale dell’università, vale a dire il contributo allo sviluppo del territorio, è attualmente valutato molto positivamente dal ranking, soprattutto grazie all’elevato numero di laureati che hanno trovato lavoro a livello locale.