Pronto soccorso di Bolzano, nuovo ambulatorio per le cure primarie
È stato presentato questa mattina (5 dicembre) dall’assessore alla salute, Thomas Widmann l’ambulatorio per le cure primarie e la continuità assistenziale che sarà operativo a partire dal 18 dicembre 2019 presso l’Ospedale di Bolzano. Il servizio sarà rivolto essenzialmente ai cosiddetti codici blu e verdi. Presenti all’incontro con la stampa anche il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Florian Zerzer, il primario del reparto di Pronto soccorso, Mario La Guardia, il coordinatore dell’ambulatorio per le cure primarie, Gianni Pontarelli, e la sua vice, Susanna Hofmann.
Appropriatezza degli accessi al Pronto soccorso
“Con il nuovo servizio – ha affermato l’assessore Thomas Widmann – vogliamo fare in modo che ogni paziente venga accompagnato ed assistito in maniera appropriata per evitare il sovraffollamento del Pronto soccorso, poter assistere le emergenze con urgenza e al contempo dedicare ai casi non urgenti il tempo, l’attenzione e le competenze necessarie”. Attualmente i tempi di attesa al Pronto soccorso, a causa del sovraffollamento, sono in media di 3 ore e 50 minuti, l’obiettivo, entro il 2020, è quello di dimezzarli. Per ovviare a questa situazione il Dipartimento alla salute e l’Azienda sanitaria hanno varato una serie di iniziative come, ad esempio, la compartecipazione ai costi per i casi non urgenti (codici blu – 25 euro) che si presentano al Pronto soccorso. “Il Pronto soccorso – ha aggiunto Widmann – è un pilastro dell’assistenza sanitaria e deve essere libero per le emergenze, che devono poter accedere ad un’assistenza di alta qualità ed appropriata entro tempi minimi”.
Gli obiettivi e le patologie interessate
“Tutti i pazienti con patologie di competenza della medicina generale – ha affermato il primario del reparto di Pronto soccorso, Mario La Guardia – valutati in prima battuta dal triage ospedaliero, saranno trattati all’interno dell’ambulatorio cure primarie. I pazienti riceveranno assistenza medica e le necessarie prescrizioni di farmaci o prestazioni specialistiche da prenotare al CUPP: se necessario potranno essere anche rimandati al Pronto soccorso. Va ribadito che in questo modo non vogliamo liberarci dei casi meno urgenti perché i loro disturbi non vengono presi sul serio, ma perché il medico di medicina generale è il riferimento più idoneo”. Il servizio sarà offerto da una trentina di medici di medicina generale e dai medici di continuità assistenziale, che si mettono a disposizione per dare supporto ai medici dell’emergenza-urgenza nella gestione degli accessi nelle ore diurne, ogni giorno dalle ore 8 alle ore 20. La gamma di disturbi che rientreranno nelle competenze del nuovo ambulatorio comprendono, ad esempio, dolori alla schiena non dovuti a traumi, disturbi dermatologici (come punture di insetto, dermatiti o rash cutaneo, eritema solare, gonfiore dei linfonodi – sempre in assenza di altre complicazioni), otite, rinite, faringo-tonsillite, raffreddore, gengivite, stomatite, infezioni delle vie urinarie, sostituzione catetere vescicale, gastroenterite acuta non complicata, la stipsi cronica, sindromi influenzali, febbre inferiore a 38 gradi senza complicanze, richiesta di vaccinazione antitetanica, ecc.
Progetto pilota con i medici di famiglia
Il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Florian Zerzer, ha quindi posto l’accento sull’impegno dell’Azienda per il raggiungimento degli obiettivi “anche attraverso la realizzazione di questo progetto pilota mutuato da altre realtà regionali dove, per la prima volta, vi sarà una compresenza, per 12 ore al giorno ed anche durante i fine settimana ed i festivi, all’interno del Pronto soccorso tra i medici ospedalieri ed i medici di famiglia”. Nei loro interventi il coordinatore dell’ambulatorio per le cure primarie, Gianni Pontarelli, e la sua vice, Susanna Hofmann, hanno posto l’accento sull’ottima collaborazione esistente con i medici ospedalieri e con il Pronto soccorso in particolare. “Il compito del nuovo ambulatorio, dove saranno presenti, a turno, una trentina di medici di medicina generale, è quello di ridurre il numero di pazienti che impropriamente si rivolgono al Pronto soccorso in una sorta di progetto educativo rivolto alla popolazione”.
Spostare l’assistenza dall’ospedale al territorio
“Oggi in generale – ha concluso Widmann – è diffusa una visione di assistenza sanitaria troppo incentrata sull’ospedale. Questa concezione va cambiata e l’attenzione va spostata dall’ospedale al territorio. Dobbiamo creare la consapevolezza che per i disturbi lievi, ma anche cronici, il medico di medicina generale è il punto di riferimento più opportuno. Il medico di medicina generale ha un ampio spettro di competenze e di prestazioni che può svolgere, e che spesso non conosciamo, ma vanno riconosciuti. Non ogni sintomo richiede una visita specialistica, anzi, per la prima diagnosi, avere una preparazione generica è fondamentale”. Il nuovo ambulatorio per le cure primarie e la continuità assistenzialeviene avviato come progetto pilota biennale. La sua attività sarà monitorata e si valuterà eventualmente la sua estensione a tutto il territorio provinciale.