Bilancio, record per l'Alto Adige: risorse per 6,2 miliardi di euro
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha illustrato in Consiglio provinciale il disegno di legge di bilancio approvato dalla Giunta alla fine di ottobre. Con 6,2 miliardi di risorse a disposizione, quello del 2020 è il bilancio di previsione iniziale più elevato della storia della Provincia di Bolzano. Tali risorse, ha detto oggi il presidente della Provincia Arno Kompatscher nel presentare all’Aula del Consiglio provinciale il documento di programmazione finanziaria per il prossimo anno, costituiscono il fondamento della “casa comune dell’Autonomia“. Decisiva è stata in questo senso la possibilità di ricorrere all’avanzo di amministrazione grazie al Patto di garanzia tutelato bilateralmente da Italia e Austria. Ciò ha consentito di redigere un bilancio sicuro e flessibile allo stesso tempo. Proprio della flessibilità ci si è serviti per garantire investimenti nell’edilizia pubblica, per introdurre sgravi fiscali per il ceto medio e per dare “un segnale politico per una maggiore coesione sociale e solidarietà”. Il bilancio conferma invece le penalizzazioni IRAP per le imprese che retribuiscono i propri dipendenti meno di quanto previsto dai contratti collettivi nazionali. Decisivo per determinare il volume del bilancio e garantire gli investimenti futuri è stato il ricorso al DANC o debito autorizzato e non contratto. Con 650 milioni di risorse aggiuntive disponibili grazie a quest’ultimo la Provincia può prevedere nel 2020 investimenti materiali e opere edili per oltre 1 miliardo.
“Minori risorse, una sfida da affrontare seriamente”
“Quest’anno lo stanziamento iniziale del bilancio di previsione è il più sostanzioso e sicuro di tutti i tempi” ha sottolineato Kompatscher, che nel proprio discorso ha rivolto lo sguardo al futuro e sottolineato che in futuro le risorse a disposizione per il bilancio di assestamento saranno ridotte. Saranno dunque complessivamente minori le risorse che nei prossimi tre anni la pubblica amministrazione avrà a disposizione rispetto agli anni precedenti. “Fatta eccezione per i settori nei quali sono previste risorse in uguale o maggiore misura, saranno mediamente necessari risparmi del 7-8% per Dipartimento” ha detto Kompatscher, che ha definito questo scenario “una sfida da affrontare seriamente”, che richiede alla pubblica amministrazione coraggio e capacità di mediazione. In questo contesto Kompatscher si è richiamato alle sfide che la pubblica amministrazione si troverà ad affrontare, con il pensionamento entro il 2030 di quasi la metà dei propri dipendenti. Con l’aiuto di modifiche organizzative l’amministrazione si dovrà trasformare in un organismo moderno e digitale. Nei prossimi anni saranno 200 i procedimenti amministrativi che saranno completamente digitalizzati.
“Sanità, i cittadini siano responsabili per la propria salute”
L’appello del presidente della Provincia è andato da un lato ai colleghi dell’Aula – “solo contando su una solida fiducia è possibile passare velocemente dalle parole ai fatti” ha ricordato Kompatscher – e dall’altro alla popolazione. I cittadini sono chiamati a prendersi la responsabilità – ciascuno per la propria parte – anche sul fronte sanitario, il capitolo più oneroso dell’intero bilancio provinciale. I costi in questo settore crescono, così come le risorse: il bilancio 2020 stanzia 1,34 miliardi per la salute, in crescita di 100 milioni rispetto a 10 anni fa. Numerose le sfide del settore – il cambiamento demografico, il progresso scientifico-tecnologico, le crescenti attese nei confronti del sistema sanitario, l’incremento di patologie croniche e l’acuta carenza di personale specializzato – ma anche le soluzioni delineate dalla pubblica amministrazione: una formazione medica sul modello austriaco, nuovi contratti di comparto, un ambulatorio per le cure primarie al Pronto Soccorso e centri di assistenza primaria, la rapida assegnazione dei primariati vacanti negli ospedali periferici, l’istituzione del fascicolo sanitario elettronico, la valorizzazione dell’assistenza sanitaria di base fino a misure per la riduzione delle liste d’attesa per le visite specialistiche, che – se prioritarie – entro il 2021 dovranno svolgersi entro 10 giorni dalla richiesta. “Si punterà a rendere l’Alto Adige più interessante come luogo di lavoro per medici e personale infermieristico per garantire anche in futuro una buona e moderna assistenza medica sull’intero territorio provinciale” ha detto Kompatscher. D’altro canto sono i cittadini a detenere la responsabilità sulla propria salute e possono contribuire a ridurre la spesa pubblica “adottando uno stile di vita sano sotto molti aspetti, dall’alimentazione all’esercizio fisico” ha ricordato Kompatscher.
Agevolazioni per le famiglie e la classe media
L’11% degli stanziamenti totali a bilancio sono destinati nel 2020 alle politiche sociali, familiari e abitative, con risorse dedicate pari a 700 milioni di euro e agevolazioni per famiglie sul trasporto pubblico locale, servizi di trasporto scolastico e sgravi fiscali. Nonostante l’incremento di risorse, offerte e prestazioni – se solo fino a 10 anni fa le microstrutture per l’infanzia presenti sul nostro territorio erano circa 37, oggi il loro numero è salito a oltre 90 – “conciliare famiglia e lavoro resta uno degli obiettivi prioritari di questa Giunta provinciale” ha ricordato Kompastcher. Il presidente ha poi annunciato una riforma del settore dell’edilizia abitativa che richiede una veste più snella e innovativa. “Dobbiamo fare in modo che i rapporti fra i cittadini e la pubblica amministrazione siano improntati ai principi di reciproca leale collaborazione, onestà e buona fede” ha detto il presidente. L’amministrazione sta lavorando a nuove strategie per il recupero del vecchio patrimonio edilizio e l’ampliamento della cubatura esistente, a incentivi per il mercato degli affitti, a un fondo di garanzia a copertura dei rischi legati alle locazioni, a imposte per gli alloggi sfitti, AirBnB e altro ancora. Si tratta in sostanza di un riordino complessivo del settore, che dovrà essere portato a termine entro i prossimi due anni.
Sostenibilità, un tema chiave
Ma la vera sfida del XXI secolo e leitmotiv dell’intera Relazione sul bilancio è la crisi climatica e ambientale, la cui responsabilità “ricade sull’umanità che rifiuta le palesi prove scientifiche e i cambiamenti osservabili” ha ricordato Kompatscher. Di fronte a questa emergenza il richiamo – seppure in una terra che deriva il 70% della propria energia da fonti rinnovabili, dove l’87% della popolazione presta attenzione a non sprecare energia e l’85% di essa cerca di non sprecare acqua – è a cercare di “fare ciò che è in nostro potere per fare della nostra provincia un esempio positivo”. Nella sua analisi il presidente ha osservato che “crisi climatica, globalizzazione, migrazioni, digitalizzazione, evoluzione demografica e perdita della biodiversità sono solo i campanelli che annunciano le sfide straordinariamente complesse del nostro tempo, nel quale a essere a rischio non è solo il clima meteorologico con il suo equilibrio. Anche il clima sociale è cambiato, così come il dialogo politico che da esso germoglia, e che rischia di divenire sempre più superficiale, aspro e dettato dalle circostanze”. Per questo occorrono decisioni coraggiose, agendo a livello locale in una ottica globale.
L’Alto Adige come territorio sostenibile
“L’Alto Adige – ha aggiunto il presidente – non è solo la terra dove il sole splende 300 giorni l’anno, ma deve puntare a diventare un territorio sostenibile per il clima e dove il clima sociale è al centro dell’attenzione politica”. L’adozione da parte della Provincia del Piano per il Clima risale al 2011 e con esso la Giunta ha recepito gli Accordi di Parigi del 2015 sulla tutela del clima. Ma il lavoro non è finito e anzi continua anche oggi. La prospettiva per l’Alto Adige è quella di diventare un luogo a emissioni CO2 pari a zero “molto prima del termine previsto del 2050” è stata la previsione del presidente. Numerose le misure per arrivarci: dall’integrazione del Piano per il Clima con il nuovo asse strategico “filiera foresta-legno per lo stoccaggio di CO2″ per l’assorbimento del carbonio da parte delle opere edili pubbliche realizzate in legno, lo sviluppo della tecnologia a idrogeno, il sostegno all’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti, la progettazione urbana con un occhio di riguardo alle piste ciclabili e il contrasto al fenomeno delle automobili con un solo occupante.
I nodi dell’asse del Brennero e del turismo
Due i nodi che restano ancora da sciogliere per garantire al contesto altoatesino il giusto grado di vivibilità: da un lato “l’impatto dell’autostrada del Brennero su confinanti e ambiente in termini di inquinamento acustico e atmosferico e congestione dell’infrastruttura non è più accettabile nell’intera Euregio” e occorrono “strategie comuni per il corridoio del Brennero con in primis il trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia”, dall’altro l’alto livello di “Instagrammability” dell’Alto Adige come destinazione turistica con “località letteralmente prese d’assalto dal turismo giornaliero, l’aumento delle lamentele per il traffico congestionato e l’eccessiva presenza di turisti”. La soluzione secondo Kompatscher è “proseguire nello sviluppo dell’Alto Adige quale territorio di vacanze autentiche e sostenibili, nel rafforzamento della consapevolezza del giusto prezzo e nella destagionalizzazione del turismo, creando un’offerta complessiva attraverso la digitalizzazione e la gestione dei flussi turistici che renda allettante raggiungere l’Alto Adige in treno” ma senza mettere in pericolo uno dei principali settori economici dell’Alto Adige, con oltre il 10% di valore aggiunto diretto e oltre 33.000 posti di lavoro.
Occorre cambiare il proprio stile di vita
Due misure fondamentali per insegnare alle future generazioni a minimizzare l’impatto sul pianeta e lo sfruttamento di risorse “adeguando il proprio stile di vita cominciando dall’alimentazione fino ad arrivare al trasporto privato, per vivere degli interessi e non del capitale” sono l’educazione e l’istruzione, cui la Provincia dedica 997 milioni di euro nel proprio bilancio 2020. “Cambiare e riorientare il nostro stile di vita e la nostra economia in modo sostenibile ci offrirà una serie di opportunità economiche. Sostenibilità non significa rinuncia o regresso, bensì progresso e migliore qualità di vita” ha ricordato Kompatscher, che vede in questa trasformazione culturale una delle sfide fondamentali del futuro.
Disponibilità al compromesso e consapevolezza
Un giovane altoatesino rispetto al resto d’Italia ha oggi la speranza di vita alla nascita in buona salute più alta in assoluto, sprecano meno minuti di mobilità involontaria per giorno lavorativo, usufruiscono del reddito medio disponibile pro capite delle famiglie consumatrici più alto, l’indice di diseguaglianza più basso ed è meno a rischio povertà rispetto alla media nazionale si può ben trarre la conclusione che in Alto Adige si vive molto bene. “L’Alto Adige è ormai, da lungo tempo, la dimostrazione che la pacifica convivenza è possibile” ha aggiunto Kompatscher. La storia dell’Alto Adige, ha aggiunto il presidente, “insegna che la via più sostenibile è quella di migliorare le cose a poco a poco, giorno per giorno. L’Autonomia è un esempio del potenziale di successo di decisioni coraggiose. L’Alto Adige ha avuto la sua equa chance, cerchiamo di sfruttarla al meglio e con il dovuto senso di responsabilità” ha concluso.