Inquinamento, idea ecotassa per veicoli privati su tratto altoatesino A22
Un’ecotassa da far pagare ai veicoli privati che percorrono il tratto altoatesino dell’Autobrennero, il cui incasso dovrebbe essere stornato alla Provincia di Bolzano per incentivare l’acquisto di veicoli elettrici, ibridi o diesel ecosostenibili di ultimissima generazione da parte dei cittadini e delle imprese del territorio. È la proposta di CNA-SHV Unione Artigiani e Piccole e Medie Imprese, in risposta ai nuovi divieti per i Tir imposti da Austria e Tirolo.
“Ogni anno al Brennero – afferma Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV – transitano 2,4 milioni di mezzi pesanti e 12 milioni di autovetture. Non concordiamo in alcun modo con i divieti per i Tir imposti da Austria e Tirolo, fortemente lesivi anche per l’economia delle nostre piccole e medie imprese in quanto ledono la libera circolazione delle merci e alterano la concorrenza, e attendiamo fiduciosi i passi dei Governi di Italia e Germania nei confronti dell’Unione Europea. Finché quest’ultima, però, non si sarà dotata di una politica quadro condivisa che consenta a ogni Stato di raggiungere obiettivi di tutela dell’ambiente, risparmio energetico e sviluppo sostenibile, crediamo sia opportuno utilizzare la stessa libertà dell’Austria di adottare misure incentivanti o deterrenti per sviluppare l’Alto Adige in direzione Green Land”.
Corrarati argomenta: “I divieti austriaci mirano a disincentivare il traffico merci su gomma e aumentare quello su rotaia. Un’ecotassa apposita per il tratto di A22 da Salorno al confine di Stato, da applicare ai veicoli privati, con esclusione di quelli elettrici e ibridi, porterebbe un surplus di entrate che l’Autobrennero potrebbe girare alla Provincia di Bolzano. Quest’ultima, alle prese con un allarmante aumento del biossido di azoto e di altri inquinanti, avrebbe così le risorse per potenziare gli incentivi esistenti, destinati a privati e aziende, per l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi. E, ove non esistessero modelli con questo tipo di alimentazione adatti alle esigenze delle micro, piccole e medie imprese, si potrebbe incentivare la rottamazione dei diesel Euro 3, per i quali dall’1 gennaio è scattato il divieto, dei diesel Euro 4 e 5, che verranno bloccati nei prossimi due anni, aiutando le PMI a investire su veicoli diesel di ultima generazione, maggiormente ecocompatibili e fuori dal perimetro dei divieti di circolazione. Sarebbe una parziale ricompensa per l’inquinamento prodotto dai veicoli in transito sull’A22, che ha effetti particolarmente pesanti sul capoluogo Bolzano”.