Innovazione, gli stakeholder scrivono la strategia per lo sviluppo intelligente
L’Alto Adige continua la sua crescita nel campo dell’innovazione. Negli ultimi 5 anni sono triplicati i contributi provinciali concessi alle aziende a fronte degli investimenti in innovazione e sviluppo tecnologico, passando da 8,1 a 22,3 milioni di euro (+175,3%). Nello stesso periodo i progetti per investimenti aziendali in ricerca e sviluppo presentati all’Ufficio innovazione e tecnologia sono quasi raddoppiati (+86,3%), con 707 richieste pervenute nel 2019. In valore assoluto ciò significa un incremento da 36,5 a 68 milioni fra il 2015 e il 2019 sugli investimenti aziendali programmati. Dati, questi, che non possono passare inosservati visti gli interessanti risultati ottenuti: solo nel 2019, il 60% delle imprese che ha ricevuto sovvenzioni ha creato dei nuovi prodotti da immettere sul mercato ed il 30% ha migliorato quelli già esistenti.
Ed oggi una nuova mattonella è stata posta. A NOI Techpark, il polo dell’innovazione di Bolzano, è partito stamattina il processo partecipato di scrittura della nuova Strategia regionale per l’innovazione – RIS3. Ad aprire i lavori ci ha pensato il presidente della Provincia Arno Kompatscher, che si è detto soddisfatto della tendenza positiva sviluppatasi sul territorio: «Gli investimenti pubblici e privati in ricerca e innovazione sono cresciuti moltissimo negli ultimi anni. Ora insieme a tutti gli stakeholder scriveremo la strategia per continuare su questa strada», ha sottolineato.
Una nuova strategia per lo sviluppo intelligente del territorio
4 «S» identificano il percorso da intraprendere verso lo sviluppo intelligente del territorio: «La prima è “specialization” vale a dire specializzazione sui punti di forza, c’è poi “subsidies” cioè sostegno pubblico in forma di sovvenzioni o di sgravi fiscali a imprese e istituti di ricerca, “support” ossia consulenza e infrastrutture, e “surroundings” ovvero un contesto fertile per la nascita di nuove idee», ha spiegato Ulrich Stofner, direttore del Dipartimento Europa, sport, innovazione e ricerca.
E questi quattro elementi possono trovare forma proprio a NOI Techpark, punto focale della strategia e luogo dalla quale partite per rafforzare ulteriormente l’Alto Adige come polo della ricerca creando un contesto sempre più adatto all’innovazione.
Un processo partecipato per l’Alto Adige di domani
«Negli ultimi anni la Giunta ha operato nella giusta direzione. Da un lato si è puntato molto sulla specializzazione e sulla concentrazione delle risorse su precisi settori tecnologici, dall’altro si è cercato di migliorare i servizi di supporto alle imprese, all’università e agli istituti di ricerca, creando infine al NOI Techpark un luogo dove ricerca di base e ricerca applicata nelle imprese di incontrano», ha rimarcato Stofner.
L’analisi dei punti di forza del territorio sarà la base di partenza della nuova strategia. Nei prossimi mesi aziende, operatori economici, istituti di ricerca, associazioni di categoria e stakeholder per le aree della ricerca, dell’innovazione e dell’economia – sotto il coordinamento della Ripartizione Innovazione, ricerca e università e il supporto scientifico del Fraunhofer Institut für System und Innovationsforschung ISI di Karlsruhe – scriveranno una roadmap condivisa per trasformare l’Alto Adige in un polo sempre più internazionale dell’innovazione e della ricerca. Un occhio di riguardo sarà dedicato in questo senso alla sostenibilità.
L’Unione Europea e i fondi per lo sviluppo intelligente
La richiesta dell’Unione Europea ai territori per il prossimo periodo di programmazione è infatti quella di individuare le proprie aree strategiche concentrandovi le risorse e ottimizzando così gli investimenti. La “Strategia regionale per l’innovazione – RIS3” rappresenta dunque il requisito fondamentale per accedere ai fondi strutturali comunitari. “Nel periodo di programmazione 2014-20 dall’Unione Europea sono arrivati 30 milioni di euro solo per progetti sull’innovazione legati allo sviluppo regionale (FESR)” ha ricordato Vito Zingerle, direttore della Ripartizione provinciale innovazione, ricerca e università.
Alexander Ginestous