Uil Scuola si scaglia contro la Provincia: «Assurdo costringere i docenti ad avere l'auto»
«Non si possono obbligare i docenti ad avere un’automobile. Perché devono essere costretti a comprarla?». Il sindacato regionale della Uil Scuola si scaglia con veemenza contro la delibera provinciale dello scorso 4 febbraio sull’assegnazione dei posti al personale della scuola dell’infanzia. All’articolo 2 il testo riporta “il personale supplente permanente è obbligato ad utilizzare la propria autovettura per spostarsi tra i luoghi di lavoro se necessario”.
«E’ una voce illegittima – attacca il segretario regionale Marco Pugliese – che va stralciata nella maniera più assoluta. Imporre in una delibera l’obbligo di proprietà di un’automobile non ha senso proprio come principio di un contratto di lavoro. Non si può obbligare un lavoratore ad avere una vettura a meno che non sia previsto proprio dalla professione. Evenienza che non riguarda la scuola».
Una scelta che è anche poco green. «E’ paradossale che proprio l’ente pubblico imponga questo. Esistono i mezzi pubblici e vanno considerati. Quello che è stato fatto è un errore di grammatica contrattuale nei rapporti di lavoro. Un principio totalmente errato» spiega Pugliese.
Intanto il mondo della scuola in queste ore sta gestendo la chiusura per limitare la diffusione del Coronavirus. Se il calendario scolastico prevedeva già l’assenza di lezioni per primarie e secondarie all’asilo nido le porte sono state chiuse d’ufficio. «Mi sono sentito con l’assessore comunale competente Juri Andriollo e mi ha assicurato che chi lavora in questi posti non deve recuperare le ore in futuro».
Va da sé che questo non prevede la richiesta di alcun congedo o certificato medico: «Assolutamente no – chiude Pugliese – perché le assenze sono pienamente legittimate e non devono nemmeno essere oggetto di decurtazione economica. I giorni di chiusura devono essere assimilati a quelli di servizio».