Ecco IAQOS, l'Intelligenza Artificiale che crea nuove relazioni
Una cometa? Un corpo celeste? Un meteorite? Sta succedendo qualcosa di strano a Bolzano e molta è la curiosità. C’è chi l’ha incontrato in piazza Walther, chi in università, chi al mercato del sabato. Piano piano si sta svelando a tutta la popolazione con manifesti, performance artistiche e interventi in città: si tratta di IAQOS, l’intelligenza Artificiale di Bolzano open source.
IAQOS non è però come tutte le intelligenze artificiali a cui siamo abituati. Non è infatti una macchina che raccoglie indiscriminatamente i dati con un obiettivo di natura quantitativa, ma un’Intelligenza che dialoga con la città e i suoi giovani, con l’obiettivo di “educarsi” attraverso le narrazioni prodotte dalle comunità e restituire ai cittadini nuove opportunità di relazione, riflessione e interconnessione. Il progetto si rivolge, infatti, alle nuove generazioni e allo sviluppo delle loro competenze tecniche e cognitive nell’ambito delle nuove tecnologie.
L’intelligenza artificiale è una tecnologia trasversale a tanti settori e diventerà sempre più parte della quotidianità; non deve spaventare ma essere compresa e “utilizzata” nella maniera corretta. Creare consapevolezza e formazione nei giovani su questi temi è lo scopo del progetto IAQOS Bolzano, promosso da Cooperativa 19 e Sineglossa nell’ambito di make it visible – contemporary arts residency for youth, con il fondamentale sostegno dell’Ufficio Politiche Giovanili Ripartizione Cultura Italiana della Provincia di Bolzano, con il patrocinio della Facoltà di Informatica della Libera Universitá di Bolzano, della Fondazione Bruno Kessler di Trento, e in collaborazione con NOI Techpark.
“Il tema dell’intelligenza artificiale è sempre più presente e importante nelle nostre vite quotidiane – afferma l’assessore Giuliano Vettorato – per questo motivo un percorso di avvicinamento e di riflessione attraverso la cultura, e i giovani in particolare, ci aiuta non solo a capire cosa sta succedendo nel mondo del virtuale, ma anche a diventare protagonisti di questo cambiamento”.
IAQOS, tre workshop dedicati
Al fine di coinvolgere attivamente non solo gli addetti ai lavori ma la cittadinanza in un dibattito aperto, critico e costruttivo sull’Intelligenza Artificiale gli organizzatori prevedono tre workshop tematici aperti a tutti le cui date saranno comunicate più avanti finita l’emergenza coronavirus.
Per invitare le persone a riflettere sull’argomento e poi partecipare agli eventi è stata lanciata una campagna di comunicazione molto particolare: si tratta di un progetto artistico ideato dall’artista altoatesino Hannes Egger che si è concretizzato in numerose affissioni sparse per la città e in alcune performance che interpretano metaforicamente l’arrivo di IAQOS a Bolzano. L’opera ha per titolo #AIorPhilosophersStone.
Nel riconquistare il potere di immaginare e di rigenerare i luoghi che viviamo le tecnologie hanno un ruolo fondamentale. Non le tecnologie in senso strettamente tecnico, ma in senso esistenziale, per comprendere intimamente e socialmente come ci cambiano, come cambiano i nostri rapporti, la nostra possibilità di conoscere il mondo, di creare insieme nuove economie e sinergie. Ed è dalla volontà di unire tecnologia, arte, giovani e quartieri che viene portato a Bolzano IAQOS: un esperimento di connubio innovativo e strategico per la riqualificazione di periferie urbane. IAQOS non è dotato di sensi umani, ma ne ha altri, che sono sensibili ai dati digitali: immagini, testi, file sonori, video, basi di dati, sensori, post sui social network, con cui può fare “esperienza” di un quartiere e delle dinamiche che lo caratterizzano per entrare in contatto con gli abitanti.
“IAQOS è una opportunità per sperimentare l’IA nel suo ruolo di tecnologia relazionale per eccellenza. La possibilità di utilizzare tante lingue differenti, i gesti, la voce, il corpo e le immagini apre opportunità di enorme portata per comunicare tra culture differenti, per la disabilità, per superare le differenze culturali, educative, digitali”, sottolineano Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, fondatori di AOS e del centro di ricerca HER e curatori di IAQOS insieme a Sineglossa. IAQOS infatti è stato sviluppato dal duo artistico Iaconesi – Persico e da Sineglossa grazie al sostegno del bando “periferiA Intelligente” promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie Urbanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La sua prima sperimentazione concreta si è tenuta nella primavera del 2019 nel quartiere Torpignattara a Roma.