L'Inail boccia le mascherine cinesi dell'Alto Adige
L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige comunica che l’Inail ha dato parere negativo in merito alle contestate mascherine di fabbricazione cinese del tipo Kn95. Ma non solo: secondo quanto riportato dal portale altoatesino salto.bz, Roma si sarebbe espressa negativamente anche sulle 400.000 tute protettive e le 30.000 tute protettive speciali per uso asettico distribuiti negli ospedali. Insomma, l’intero equipaggiamento di protezione non soddisfa i requisiti dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
L’Azienda sanitaria, che aveva inviato l’inter documentazione a Roma dopo aver tradotto alcuni documenti dal cinese all’italiano l’8 e 9 aprile, ha reso noto che la valutazione Inail ha avuto un parere negativo: “La documentazione non è sufficiente per condurre una valutazione di conformità alle norme tecniche specifiche ed inoltre le certificazioni provengono da enti non accreditati alla valutazione di dispositivi di protezione individuale”, recita la nota.
I vertici dell’Azienda hanno disposto lo stop ed il ritiro di tutto il materiale e dispositivi in uso negli ospedali, chiedendo ai diversi responsabili di tenere il materiale sotto chiave e di far sì che lo stesso non venga più utilizzato. L’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige ha ora intenzione “di affidare ad un laboratorio indipendente accreditato l’esame materiale dei dispositivi di protezione individuale acquistati in Cina. A questo proposito ci sono già contatti con la Protezione Civile nazionale, che a sua volta vuole far analizzare la mascherine cinesi Kn95”.
Come riporta ANSA inoltre, il direttore generale Florian Zerzer si mostra incredulo da questo nuovo giudizio negativo di INAIL, perché a suo dire questi dispositivi di protezione vengono utilizzati altrove senza problemi, riscontrando soddisfazione nel personale, mentre qua in Alto Adige, per motivi burocratici, bisogna tenere il materiale chiuso in magazzino. Le mascherine chirurgiche (1 milione di pezzi) sono state approvate dal Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile e questa perizia ha dato esito positivo. Nel frattempo l’Azienda Sanitaria del Trentino ha confermato il prestito di 5000 camici di protezione per la prossima settimana e la Protezione Civile nazionale ha confermato per mercoledì la fornitura di camici protettivi cinesi.