Camera di Commercio, sondaggio aeroporto: i no in vantaggio, ma l'Alto Adige è spaccato

Una provincia spaccata – con prevalenza dei contrari –  sull’espansione dell’aeroporto. In attesa della consultazione popolare del 12 giugno, che deciderà sull’allungamento o meno della pista, i dati sul sondaggio aeroporto arrivano dall’Ire, l’ufficio studi della Camera di Commercio di Bolzano. Il campione è ovviamente limitato, sono mille telefonate, ma già dall’idea di una battaglia all’ultimo voto, soprattutto per chi crede nell’espansione. La valutazione sul progetto di sviluppo dell’aeroporto vede infatti il 52% della popolazione altoatesina contraria (suddivisa a metà fra molto negativi e abbastanza negativi), mentre la somma di chi è (14% molto positivi, 23% abbastanza positivi). Visto così il vantaggio del no sembra netto: rimane però un 11% degli intervistati che non risponde o, al più, non ha un’opinione.

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Sondaggio aeroporto, per gli altoatesini manca informazione

L’indagine ha poi posto altre domande, dalle quali è emerso come infrastrutture moderne ed efficienti per la mobilità e le comunicazioni siano fondamentali per la qualità di vita e lo sviluppo economico. L’80% degli altoatesini si dichiara soddisfatto della rete stradale, delle strade provinciali e dell’autostrada del Brennero, oltre che del trasporto locale pubblico con bus e ferrovia. Una minore soddisfazione si registra invece per i collegamenti ferroviari interregionali e internazionali (52%) e per la rete internet e a banda larga (50%). Particolarmente ridotta è la soddisfazione per l’aeroporto di Bolzano. Solo il 14% degli intervistati ritiene che nel suo stato attuale l’aeroporto possa adempiere alla propria funzione.

Il piano di sviluppo per l’aeroporto di Bolzano, oggetto del referendum del 12 giugno, propone misure specifiche per adattare la funzionalità della struttura aeroportuale a uno standard adeguato. La popolazione altoatesina pensa tuttavia di non essere sufficientemente informata sul piano di sviluppo. Solamente il sette percento ritiene di essere informato “molto bene”, il 30 percento “poco”. Esistono quindi ancora grandi lacune tra la popolazione, che chiede maggiore informazione.

 

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