Amarcord: la Bolzano del 1980 rivive su Youtube grazie a un film dei ragazzi del Carducci
Questa è la quinta puntata di Bit Generation, una serie di articoli sulla cultura digitale. Videogiochi, nuove piattaforme, rapporto con la tecnologia, cultura visuale. Qui si trova la nuova sezione speciale della rubrica con tutte le altre puntate. Sulla homepage di «Alto Adige Innovazione» invece c’è anche l’illustrazione della serie: correte, ci sono i dirndl in pixel art.
Sul canale YouTube del Liceo Classico e linguistico Carducci di Bolzano, da qualche giorno è disponibile un vecchio film amatoriale fatto da una classe di ex-studenti del liceo tra il 1978 e il 1980. Il film dura quasi un’ora ed è una versione su pellicola del romanzo Uno studio in rosso di Arthur Conan Doyle, la prima avventura di Sherlock Holmes. Nicola Marcucci, il regista del film, aveva 16 anni quando ha cominciato a girarlo. Adesso Marcucci lavora nel doppiaggio, anche cinematografico, come traduttore e adattatore dei dialoghi dei film, nonché come direttore del doppiaggio. Nel corso della sua carriera ha anche prestato la sua voce ad alcuni personaggi dei Griffin (tra i quali il Dr. Hartman), al personaggio Toby Ziegler della serie televisiva West Wing creata da Aaron Sorkin e a molti altri personaggi televisivi o cinematografici.
Nel film (che ha soprattutto dei risvolti parodici) si può vedere com’era la Bolzano degli anni ’70-’80: si possono vedere le macchine dell’epoca, oppure un vecchio autobus che attraversa ponte Talvera e anche il cortile del vecchio liceo, il cui edificio è stato abbattuto e poi ricostruito qualche anno fa. «Agli attori era ignota la trama durante la lavorazione, si recitava all’ordine del regista, sulla fiducia. Le scene erano girate in momenti diversi, a volte a distanza di un anno, sicché poi, nel montaggio, tra un’inquadratura e l’altra, a pochi secondi di distanza, gente dal capello corto riappariva capellona, un completo grigio perdeva le braghe, sostituite da jeans», si legge nella descrizione sul canale YouTube, a cura di Maurizio Pacchiani, nel ruolo del ‘custode’ nel film e oggi dipendente dell’amministrazione provinciale.
«Fare una cosa del genere, per l’epoca e a Bolzano era sembrata una cosa inusuale. Per fare il film ci siamo autofinanziati. Alla fine della lavorazione il film è stato anche proiettato nell’aula magna del liceo nel febbraio del 1980 e tutti (soprattutto i professori) ci hanno fatto i complimenti. Il film è stato poi riproiettato in altre celebrazioni del liceo», ha spiegato Pacchiani ad «Alto Adige Innovazione». Pacchiani ha anche spiegato che la vicenda della conservazione del film è ormai quasi quarantennale, dalla ‘pizza’ della pellicola – infatti – il film è stato riversato su un supporto digitale. «Fare questo film è stato interessante e tanti si sono stupiti, anche perché quelli un po’ più grandi di noi erano appassionati di politica, quelli un po’ più giovani erano disinteressati: noi eravamo, alla fine, una cosa che stava nel mezzo».
La pensa così anche Nicola Marcucci, che a metà degli anni ’70 aveva già cominciato a entrare nel mondo dello spettacolo come attore in una compagnia teatrale giovanile. «Bolzano, in quegli anni, era una città molto fervida e pulsante e venivano a esibirsi le compagnie teatrali più importanti d’Italia e anche qualche compagnia internazionale. All’ex teatro Stabile di galleria Telser recitò la figlia di Chaplin, ad esempio. C’erano molte iniziative e la cultura era al centro degli interessi dei cittadini». Per finanziare il film Marcucci lavorava d’estate all’Hotel Grifone, in centro, soprattutto per potersi procurare l’attrezzatura. I mezzi erano una camera Canon con carica a molla e il proiettore sonoro domestico disponibile all’epoca. «Quando ci fu quella proiezione sembrava avessimo fatto “Ben-Hur”, evidentemente colpì molto la stranezza della cosa», ha detto Marcucci. Il regista del film è da tanto, come dice, che non viene a Bolzano ma – quando si potrà – ritornerà in Alto Adige (di nuovo da regista) per girare parte di un nuovo progetto dal nome Poetry – Voci del doppiaggio e della poesia, che proporrà delle interpretazioni inedite di alcune poesie.
Domenico Nunziata
La foto in copertina è un frame tratto dal film
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