Lampis lascia la direzione generale dei Musei a Osanna e torna a Bolzano

Antonio Lampis lascerà a fine agosto il suo posto da direttore generale dei Musei italiani al Ministero dei Beni culturali. Un addio a Roma che segna anche, contestualmente, il suo ritorno a Bolzano alla guida della Ripartizione cultura italiana della Provincia autonoma – dove è stato temporaneamente sostituito da Claudio Andolfo -, incarico dal quale era in aspettativa. È stato lo stesso Lampis ad annunciare il passaggio di consegne sabato sul proprio profilo social. «Il mio mandato alla direzione generale musei finisce il 28 agosto. Per molte ragioni personali e professionali non ne ho chiesto il rinnovo. Ho appena appreso che il Ministro ha scelto al meglio. Sono molto contento». L’incarico di Lampis a Roma era stato annunciato tre anni fa, nel luglio del 2017.

Lampis lascia la direzione dei musei: il comunicato

L’avvicendamento alla guida dei musei italiani è stato annunciato da un comunicato del Mibact. Ecco il testo: «Sarà Massimo Osanna il nuovo direttore generale dei musei dello Stato. Lo ha deciso il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini al termine della procedura di interpello avviata a inizio giugno dal Mibact per il conferimento dell’incarico apicale della direzione generale del ministero che coordina le politiche di gestione, fruizione e comunicazione dei musei statali, garantisce lo sviluppo del sistema museale e un’offerta culturale accessibile e di qualità. “Un incarico prestigioso con una forte proiezione internazionale – ha sottolineato Franceschini ringraziando l’uscente Antonio Lampis – per l’impegno e la professionalità dimostrata in questi anni”. “Massimo Osanna – ha aggiunto Franceschini – ha cambiato il volto di Pompei che, grazie al suo lavoro, è diventato un modello gestionale e un punto di riferimento internazionale: una storia di riscatto che ci rende orgogliosi. L’esperienza e la professionalità di Osanna serviranno adesso a rinnovare l’intero sistema museale nazionale e a traghettarlo nel futuro”. Massimo Osanna, professore ordinario di archeologia alla facoltà federico II di Napoli, prenderà servizio alla Direzione generale Musei del Mibact il primo di settembre 2020. “Il nuovo direttore del Parco archeologico di Pompei – ha annunciato Franceschini- verrà scelto con la procedura internazionale di selezione che dal 2014 ha consentito di scegliere i migliori, esclusivamente in base al curriculum, in Italia e nel mondo, per le direzioni dei più grandi musei e parchi archeologici italiani”».

Lampis: un primo bilancio di questi tre anni

Nel suo lungo post social Lampis traccia anche un primo bilancio di questi tre anni di lavoro: «Il mandato si è svolto in un periodo particolarmente critico per il Mibact. In tre anni si sono susseguiti: 3 DPCM di riorganizzazione del Ministero, 4 segretari generali, 3 Capi di Gabinetto, 3 diversi mandati da Ministro. Avendo trovate moltissime concessioni scadute e in proroga di fatto e una fase di stallo delle relazioni con Consip, grazie anche l’impegno del nuovo amministratore delegato Cannarsa insediatosi anch’egli nel 2017, sono stati avviate in pochi mesi tutte le informative di gara per il territorio nazionale e negli ultimi tre sono stati banditi numerosissime procedure di gara. È stato realizzato un accurato studio e report della situazione della sicurezza antincendio dei musei statali. E sono state poste in essere tutte le premesse, le linee di indirizzo e la piattaforma digitale con Agid per l’avvio e la gestione del sistema museale nazionale, in costante dialogo con le Regioni, Anci e Icom. È stata riformata la governance dei poli museali attribuendo autonomia ai direttori di museo non dirigenti ed indicando le modalità per una maggiore trasparenza dell’organizzazione amministrativo contabile tra dirigente del polo e direttori dei musei inserito nel Polo. La direttiva di governance ha dato indicazioni per la programmazione, per più salde relazioni sindacali, per una pianificazione finanziaria poi sottoposta a monitoraggio, rendicontazione e valutazione dei risultati. La programmazione annuale è indicata quale elemento indispensabile della nuova autonomia dei funzionari direttori di museo ed anche un elemento che permetterà al dirigente di concentrarsi sul ruolo territoriale dell’Istituto, sulla governance generale e sugli altri obiettivi di alta valenza attribuiti dalla riforma anche in riferimento al rapporto con gli Enti territoriali, le scuole, università, i musei autonomi e con le Soprintendenze.
Sono state riformate le modalità di selezione dei direttori dei musei non aventi la qualifica di dirigente. È stato realizzato un accurato sistema di valutazione della performance dei direttori di seconda fascia, il rinnovo di tutti i direttori di musei autonomi assunti nel 2015, il rinnovo di tutti i direttori di polo museale scaduti nel 2018. E’ stato approvato un esemplare Piano di eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.). Sono state diramate sintetiche ed efficace linee guida per il rinnovo del racconto museale e per il rinnovo della relazione tra musei, scuole ed università. È stato realizzato un dettagliato vademecum utile ai neo nominati direttori di musei statali. Si sono realizzate linee guida per costi assicurativi, canoni di concessione di spazi e immagini, contratti sottosoglia. È stato redatto il primo rapporto sui concessionari. È stato approvato nel luglio 2019 un piano digitale triennale per i musei, ora inserito nel piano digitale nazionale Agid. È stato affrontato un lungo interim della Reggia di Caserta da novembre 2018 al giugno 2019 (istituto di livello dirigenziale generale), realizzando importanti riforme organizzative ed e stato affrontato l’interim per avocazione del proprio servizio II e di sei poli museali [Polo museale della Calabria (comprensivo di 17musei) e Lombardia (comprensivo di 12 musei), del museo Palazzo Reale di Genova e annesso Polo museale ligure (comprensivo di 11 musei)]. In sostanza per diversi mesi ha avuto il lavoro di due dirigenti generali e 4 di livello non generale. È stato acquisito il museo Ginori e seguita la nascita della fondazione. Si è collaborato alla relazione di un manuale con Ocse e Icom per la gestione di Musei non statali. Sono stati stipulati decine di accordi di valorizzazione e accordi con l’associazione di musei e istituzioni. È stata gestita tutta la fase di chiusura e quella molto più complicata delle riaperture dei musei nell’emergenza covid 19, con indicazioni fatte proprie dal Comitato tecnico scientifico e risultati utili non solo i musei statali ma tutti i musei della nazione e prese in considerazione anche da Musei di Stati stranieri. In quel caso la valutazione se necessario È stata costantemente promossa la conoscenza del sistema museale nazionale in università e istituzioni regioni convegni internazionali Stati stranieri, anche attraverso la traduzione in moltissime lingue del mondo dei livelli minimi di qualità dei musei Sono stati gestiti due grandissimi e complessi progetti nella relazione territoriale dei poli museali al fine dello sviluppo economico, turistico e culturale.. Musst 1 e 2 Sono stati forniti dati elaborati da importanti relazioni della Banca d’Italia e Boston Consulting che hanno dimostrato l’impatto economico sociale culturale dei musei statali nell’economia nazionale. Unici in Europa sono da considerare i dati di incremento della bigliettazione e del numero di visitatori (ovviamente preCovid), oltre 40 percento di maggiori incassi in tre anni, oltre il 30 percento di incremento dei visitatori. Dati di crescita doppi rispetto al turismo, significa che moltissime persone hanno avuto nuove esperienze di conoscenza dei musei e si è realizzato lo sviluppo culturale voluto dall’articolo 9 della costituzione. Altissimo il livello di qualità raggiunto dai musei statali nei Livelli minimi di qualità Media del punteggio oltre il 9 su 10. Altissima la reputazione online monitorata dal Politecnico di Milano». Lampis inoltre ha scritto per la Treccani la voce dedicata al museo.

 

Ti potrebbe interessare