Scienza e ricerca a supporto dei viticoltori altoatesini: le ricerche Laimburg
Più di 100 interessati viticoltori, tecnici, consulenti, enologi hanno accolto l’invito del Centro di Sperimentazione Laimburg ad informarsi sulle attuali sperimentazioni del Centro in viticoltura, presso il Maso sperimentale di Piccolungo a Vadena. Sono state trattate, da una parte, diverse questioni riguardanti la difesa delle piante, come le varietà di vite resistenti, la peronospora, o, l’argomento più attuale, la flavescenza dorata della vite (Flavescence dorée). Dall’altra, si è discusso di misure in viticoltura, come diversi sistemi di potatura, e delle ripercussioni delle misure in viticoltura sulla qualità del vino. “Ci preme assumere una nostra posizione riguardo ai temi più scottanti, come la flavescenza dorata ed altri temi relativi alla difesa delle piante, al fine di informare i nostri viticoltori sullo stato attuale delle conoscenze e di spiegare loro in che direzione vanno le nostre attività di sperimentazione”, ha rimarcato la responsabile del settore Viticoltura Barbara Raifer: “per noi è importante presentare le nostre attuali ricerche nel momento preciso in cui sono visibili, almeno in parte, i diversi sviluppi delle varianti di ricerca e nel momento in cui gli operatori del settore riescono a farsi un’idea”. La presentazione delle prove sperimentali permette dunque agli operatori del settore ed ai tecnici di toccare con mano le attività del Centro di Sperimentazione Laimburg. Attraverso il contatto diretto tra i responsabili delle sperimentazioni e gli operatori del settore, è possibile scambiare osservazioni e nuove conoscenze.
La flavescenza dorata – situazione attuale, minacce e contromisure
Fabian Pernter dell’Ufficio Frutti-viticoltura ha presentato come attualità lo status della diffusione della flavescenza dorata (Flavescence dorée). Si tratta di un’insidiosa malattia della vite che, a causa della sua aggressività e della diffusione epidemica, va trattata come malattia da quarantena. È causata da fitoplasmi trasmessi dalla cicalina della flavescenza dorata (Scaphoideus titanus). Dal 2018 questa malattia avanza sempre più anche nei vigneti dell’Alto Adige. “Un’ulteriore diffusione capillare della flavescenza dorata è in ogni caso da evitare, al fine di limitare i danni per la viticoltura altoatesina”, ha sottolineato Pernter. La segnalazione di casi sospetti è imposta per legge. Solo con un costante dissodamento dei vitigni infetti e con la lotta all’insetto vettore sarà possibile contenere la flavescenza dorata in Alto Adige”.
Viticoltori Laimburg, la Peronospora
Il fungo della peronospora è uno degli agenti patogeni che causa i danni maggiori in viticoltura. In seguito al mutamento delle condizioni generali (limitazione all’uso di fitofarmaci ed all’impiego di rame, aggressività dell’agente patogeno, etc.) erano necessarie nuove strategie, in grado di rendere possibile una difesa delle piante sostenibile ed efficiente. È noto che le precipitazioni favoriscano lo sviluppo della peronospora della vite. Su questa base è stata impostata una sperimentazione del gruppo di lavoro “Agricoltura Biologica” nell’ambito del progetto Domino (Finanziamento: CORE Organic Cofund). Ewald Lardschneider ha presentato un sistema di copertura in viticoltura, che ha lo scopo di proteggere la vite dalla pioggia e di prevenire quindi un’infestazione dell’agente patogeno Plasmopara viticola. In questo modo, questa è la speranza, si potrebbe ridurre sensibilmente l’impiego dei prodotti fitosanitari.
Viticoltori Laimburg, varietà PIWI
Trasformare un problema in un’opportunità e conoscere i requisiti genetici, per fare in modo che le varietà di vite non vengano per nulla attaccate o si ammalino solo difficilmente di malattie fungine, ed in questo modo necessitino raramente di rimedi fitosanitari. Questo è il pensiero che sta alla base della coltivazione di varietà di vite resistenti alle malattie fungine, i cosiddetti “PIWI”. Negli ultimi anni, in molte regioni viticole, la coltivazione di varietà di vite resistenti alle malattie fungine si è intensificata. Il gruppo di lavoro “Varietà e Materiale di Propagazione Viticola” valuta il valore di varietà con un’elevata resistenza alle malattie fungine oidio e peronospora, in un impianto sperimentale costituito da circa 30 diverse varietà PIWI.
Interventi per ritardare la germogliazione della vite
Il cambiamento climatico mette la viticoltura davanti a diverse sfide: da un lato, le gelate primaverili possono causare danni enormi, dall’altro, la maturazione precoce, che avanza con il riscaldamento globale, può creare problemi. In questo contesto Arno Schmid, esperto di tecnica in viticoltura, ha presentato una sperimentazione finalizzata a verificare diverse varianti di potatura, come la potatura tardiva o la potatura minima della vite. Queste varianti possono essere impiegate sia per contrastare le gelate primaverili che per ritardare la maturazione.
Danni da grandine e qualità del vino
Un’altra sfida legata al clima, che si trovano ad affrontare cantine ed aziende vitivinicole, sono i danni da grandine. La rimozione degli acini danneggiati dalla grandine è legata, per le aziende, ad un enorme carico di lavoro. In una sperimentazione congiunta, Arno Schmid, esperto di tecnica in viticoltura, e Christoph Patauner, responsabile del gruppo di lavoro “Tecniche Viticole e Vinificazione”, hanno analizzato come i grappoli danneggiati dalla grandine influenzano e modificano la qualità del vino: in blocchi randomizzati è stata simulata la grandine. Oltre a questo, vengono effettuate numerose rilevazioni agronomiche e vinificazioni. “Avremo a disposizione i primi risultati significativi nel 2021, dopo che i vini delle annate 2019 e 2020 saranno stati valutati dal panel di degustazione sensoriale”, questa la previsione di Patauner.