Nuovi scenari per sfruttare il potenziale delle zone produttive dell'Alto Adige
L’Alto Adige dispone di una superficie produttiva pari a 1.907 ha che si distribuisce su 777 zone produttive. Le dimensioni delle zone produttive variano notevolmente; alcune dispongono di superfici esigue con meno di 100 m2, altre possono vantare estensioni di oltre 10 ha. Mentre queste ultime si concentrano nei comuni più grandi e in prossimità dei principali assi di traffico, le zone più piccole sono distribuite su tutto il territorio e si trovano anche in valli laterali più remote. Nelle zone produttive dell’Alto Adige sono presenti circa 7.265 unità locali con 74.355 occupati. Oltre un terzo degli occupati (37,4 per cento) del settore privato altoatesino (escludendo l’agricoltura) lavora quindi in una zona produttiva. Questa percentuale è significativamente più elevata per il settore manifatturiero, l’edilizia, il commercio all’ingrosso e il commercio e riparazione di autoveicoli.
Sulla base delle previsioni demografiche fino al 2030 e di due diverse ipotesi della futura struttura economica, l’IRE presenta due possibili scenari per il futuro fabbisogno delle aree produttive: questi prevedono una leggera diminuzione dell’1,5 per cento nel 2030 (ipotizzando che la struttura economica rimanga invariata) o una diminuzione più forte del 6,3 per cento (ipotizzando uno sviluppo continuo della struttura economica degli ultimi anni).
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Dai risultati dello studio emerge anche che è opportuna una riqualificazione delle grandi zone produttive dal punto di vista economico, sociale e della pianificazione territoriale. Molte grandi zone produttive dell’Alto Adige si sono evolute in misura marginale rispetto all’impianto iniziale, a fronte di un drastico cambiamento delle caratteristiche di una moderna area produttiva. Inoltre, l’importanza economica e territoriale di una zona produttiva supera i confini comunali. Per questo motivo, la progettazione e l’ulteriore sviluppo delle zone produttive dovrebbe essere orientata verso spazi funzionali. Tuttavia, anche le zone produttive più piccole hanno un’importante funzione per lo sviluppo dello spazio rurale così come la creazione di posti di lavoro qualificati nelle periferie e danno il loro contributo per evitare l’emigrazione degli abitanti.
“Con la nuova legge sulla pianificazione territoriale dell’Alto Adige molte competenze – comprese quelle relative alle zone produttive – sono state trasferite dalla Provincia ai Comuni. Quest’ultimi devono quindi affrontare la sfida di pianificare lo sviluppo futuro del territorio comunale in modo sostenibile”, afferma Maria Hochgruber Kuenzer, Assessora allo Sviluppo del territorio, al Paesaggio e ai Beni culturali.
Sarebbe quindi l’ideale, sfruttare in modo ottimale le superfici esistenti e sottoutilizzate e di riassegnare un nuovo utilizzo alle aree abbandonate. A tal proposito, le autorità pubbliche a livello provinciale sono chiamate a sostenere ulteriormente lo sviluppo e il rilancio delle aree produttive”, avverte il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner.