Il Tirolo dice stop al transito notturno, l'intervento delle Camere di Commercio: «Un danno per le nostre imprese»
Le Unioni regionali delle Camere di commercio di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e le Camere di commercio di Bolzano, Modena, Trento e Verona sono fortemente preoccupate per l’inasprimento del divieto di transito notturno emanato dal Governo tirolese, una delle tante limitazioni al traffico merci in Tirolo, che per l’Italia comporta un aumento dei costi di trasporto e quindi dei prezzi al consumatore finale. Nel mezzo di una pandemia globale il Governo tirolese ha deciso un blocco notturno – di fatto totale – del traffico merci. Il divieto vale anche per gli automezzi euro 6 di ultima generazione che, come dimostrato da studi recenti, sono più puliti della maggior parte delle autovetture in circolazione.
Il divieto di transito notturno sull’autostrada tirolese A12 entrerà in vigore il 1° gennaio 2021. Sono esplicitamente esclusi solo i mezzi pesanti a trazione completamente elettrica o a idrogeno e celle a combustibile, cioè veicoli che non sono ancora prodotti in serie. Inoltre, il divieto non si applica agli automezzi a LNG con propulsione a gas di petrolio liquefatto. La nuova ordinanza accresce ulteriormente la discriminazione tra autotrasportatori tirolesi e italiani: quelli tirolesi sono, infatti, esclusi dal divieto grazie alla deroga per i veicoli con partenza e arrivo in determinate zone tirolesi, mentre i veicoli italiani non potranno più transitare di notte. Questa disparità incide sulla capacità dell’economia italiana di competere sui mercati europei, raggiungibili tramite il passo del Brennero.
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Non si capisce perché il Tirolo vieti il transito notturno di veicoli Euro 6, che risultano essere molto puliti. Questa misura non ridurrà il traffico in transito lungo l’asse del Brennero, bensì lo concentrerà semplicemente nelle ore diurne, con conseguente traffico stop and go e lunghe code, e quindi maggiori emissioni. Risulta pertanto poco comprensibile come questo provvedimento possa contribuire al miglioramento della qualità dell’aria.
La motivazione della tutela dell’aria sembra essere solo un pretesto per ostacolare il traffico merci lungo l’asse del Brennero. Di fatto, le emissioni nelle stazioni di misurazione tirolesi lungo l’asse del Brennero sono in diminuzione da anni, mentre il traffico pesante cresce. Tra il 2015 e il 2019 i valori di NO2 nelle stazioni di misurazione dell’autostrada sono diminuite tra il 20 e il 27 percento per stazione. Il fatto che le emissioni non siano il motivo principale dei divieti di transito tirolesi diventa evidente se si osserva l’asse est-ovest, molto importante per il Tirolo. Mentre sull’asse del Brennero si vietano veicoli Euro 6, il governo tirolese sta lavorando a una proroga fino al 2022 delle deroghe dal divieto di circolazione settoriale per vecchi mezzi Euro 5 con partenza e arrivo in Vorarlberg, Canton Grigioni e Lichtenstein. Come motivazione per la deroga si adduce la difficile situazione economica dovuta al COVID. I Presidenti delle Unioni regionali delle Camere di commercio di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e le Camere di commercio di Bolzano, Modena, Trento e Verona difronte a questa ennesima restrizione al Brennero si sono rivolti alle proprie Regioni e Province Autonome, al Governo e alla Commissione europea. “Il Brennero è il più importante accesso per le merci italiane ai mercati europei, qualsiasi limitazione su questo asse si ripercuote inevitabilmente sull’economia italiana, in particolare sui nostri territori”, dichiarano congiuntamente i Presidenti.