Brennero, sabato corteo degli anarchici: paura di scontri
Situazione calda al Brennero sotto molti punti di vista. Mentre si attende a Bolzano l’arrivo (venerdì 6 maggio) del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che farà il punto della situazione con il presidente della Provincia Arno Kompatscher, crescono i timori per la manifestazione indetta dal movimento anarchico per sabato prossimo, proprio alla frontiera. Il volantino che gira in Rete parla chiaro: «abbattere le frontiere» è il messaggio, accompagnato da un omino stilizzato con mazza e passamontagna. Nessuna comunicazione ufficiale è arrivata in questura: ma possibile che arrivino centinaia di persone e che si ripetano gli scontri dello scorso mese. Un timore condiviso dalle forze dell’ordine: saranno almeno 450 gli agenti schierati al confine del Brennero.
Alla manifestazione non parteciperanno né i Verdi né Rifondazione Comunista, solitamente in prima linea: troppo alto il timore di scontri. Il messaggio è chiaro: la manifestazione è a rischio e non controllabile. C’è già qualche sconfitto: i commercianti del Brennero che denunciano come questi cortei rappresentino per loro un danno economico, bloccando spesso l’afflusso di turisti e transfrontalieri o, nel caso peggiore, costringendoli a chiudere per il timore di scontri. «Ed è esattamente quello che è successo nei casi precedenti: il valico del Brennero è stato di fatto chiuso dalla gendarmeria austriaca, impedendo così il transito nelle ore di maggior affluenza di turisti e transfrontalieri – racconta Paolo Casazza, rappresentante dei commercianti di Brennero – I danni per il nostro commercio non si sono fatti attendere e sono stati veramente rilevanti essendo i fine settimana la principale fonte di reddito per il nostro paese».