Da Torino a Bolzano nel vano motore di un auto: l'incredibile viaggio di un intrepido gattino
Sembra una favola a lieto fine, una storia che ha dell’incredibile e per certi versi del miracoloso. E’ quanto accaduto ieri domenica 30 maggio nel quartiere Firmian. Alle 9.30 del mattino al centralino di via Galilei è giunta infatti una chiamata da parte di un cittadino: in via Mozart, dal cofano motore di un’autovettura parcheggiata, si udiva un miagolio. In pochi minuti sul posto è giunta una pattuglia. Gli agenti hanno prontamente comunicato la targa alla centrale operativa. La macchina risultava intestata ad una donna di Torino. Una volta inserito il cognome nella banca dati dell’anagrafe si è potuto accertare che in via Mozart risultava risiedere una signora con quel cognome che si è scoperto poi essere la madre della proprietaria dell’auto, in quel momento fortunatamente in casa.
Quando le è stato spiegato dagli agenti il motivo dell’intervento, la donna non ha avuto molti dubbi; ha raccontato infatti che in campagna, alla periferia di Torino dove abita, la sua gatta aveva da poco partorito. Il timore che potesse trattarsi di un gattino di quella cucciolata non si è rivelato infondato. Aperto il cofano infatti, il gattino giaceva incastrato in un’ansa vicino al passaruota. Un agente ha provato ad afferrarlo, ma lo spazio ridottissimo non lo ha permesso. I due vigili urbani hanno deciso allora di smontare la copertura in plastica della testata del motore riuscendo a guadagnare qualche centimetro, quel tanto che è bastato per afferrare delicatamente il gattino ed estrarlo da quello scomodo e pericoloso rifugio. Dopo 450 chilometri trascorsi nel vano motore di una macchina, il micio è apparso incredibilmente in ottima salute, un po’ spaventato e affamato, ma vispo come tutti i gattini appena nati. Ad attenderlo ora le amorevoli cure e le coccole dell’incredula e fortunata signora torinese.