Le leggende ladine riaffiorano in una mostra tra video, musica e letteratura
Si terrà il giorno 17 giugno, dalle ore 18:00 alle 19:30, presso il Centro Trevi di Bolzano, in Via dei Cappuccini 28, l’evento “Dolomites legends – I luoghi delle leggende ladine delle Dolomiti”. L’associazione culturale ladina Lia Culturala Fanes proporrà l’omonimo progetto in forma di presentazione multimediale. L’evento è organizzato dalla Consulta Ladina del Comune di Bolzano. L’ingresso è gratuito. È necessaria la registrazione. La serata multimediale si svolge nell’ambito della mostra fotografica di Stefano Torrione dal titolo “AlpiMagia. Riti, leggende e misteri dei popoli alpini”, in esposizione al Museo Civico di Bolzano fino al 31 agosto 2021.
La presentazione multimediale, che vedrà il compenetrarsi di linguaggi differenti, come video, musica e letteratura è stata realizzata dall’autrice, musicista e ambasciatrice culturale Susy Rottonara e dall’autore, il regista e docente Roland Verra. Il pubblico verrà introdotto alle leggende ladine, ai loro personaggi e alle loro peculiarità, così come ai miti e alle credenze delle valli ladine, con l’obiettivo di riscoprire, con un nuovo sguardo, i luoghi che le hanno ospitate. La serata è organizzata dalla Consulta Ladina del Comune di Bolzano.
Dolomites legends – Il progetto
In occasione dell’anno 2019, dichiarato dalle Nazioni Unite Anno delle lingue autoctone, l’associazione culturale ladina Lia Culturala Fanes ha lanciato l’’iniziativa “Dolomites legends” per promuovere la divulgazione digitale delle leggende ladine delle Dolomiti, il più antico patrimonio culturale della tradizione orale ladina e per sensibilizzare alla tutela della lingua ladina. L’omonimo sito realizzato in quattro lingue – italiano, tedesco, ladino e inglese – invita a scoprire le principali leggende ladine, raggruppate a seconda dell’area dei Parchi naturali delle Dolomiti di appartenenza, attraverso un percorso multimediale e la visualizzazione dei luoghi che le hanno ospitate. Molti contenuti sono connessi ai testi letterari in ladino raccolti nella Biblioteca digitale di Wikisource a cura di Wikimedia Italia. Il progetto è patrocinato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO.
La mostra – AlpiMagia. Riti, leggende e misteri dei popoli alpini
Le 78 fotografie di grande formato di Stefano Torrione esposte in mostra, indagano a fondo le tradizioni e i costumi della regione alpina, tra passato e presente – dalla Liguria al Friuli. In un periodo di cinque anni, il fotografo valdostano ha catturato con la sua macchina fotografica, più di 70 eventi differenti, documentando per immagini, costumi, riti, leggende e tradizioni popolari.
Ne risulta un affresco composito coinvolgente e affascinante, che illustra le differenti sfaccettature di un’unica cultura millenaria, legata al territorio delle Alpi e alle popolazioni che lo abitano da generazioni. Fili conduttori sono la “magia e il mistero” radicati in tali riti, connessi con i ritmi della natura, il calendario della vita contadina e la morfologia della montagna. Le Alpi si rivelano come uno straordinario scenario “terrificante e magico”, ricco di storie da raccontare: qui molteplici credenze pagane si sono fuse con il Cristianesimo, dando vita a leggende e rituali arcaici per il controllo propiziatorio degli eventi naturali, nonostante le dure condizioni ambientali.
Dalla leggenda delle Anguane a quella dell’Uomo Selvatico e dei Krampus, dai fuochi Epifanici a quelli del Solstizio d’estate, dai falò del Diavolo a quelli in alta quota, dalle rappresentazioni dei Lupi a quelle degli Orsi, dai riti Primaverili a quelli di Aratura propiziatoria, dai Guaritori mistici ai riti Arborei, dai rituali di passaggio ai canti epitalamici e, ancora, dalla notte delle Streghe a quella delle Stelle… il fotografo, con i suoi scatti suggestivi ed empatici, immerge lo spettatore in un appassionante viaggio visivo, tra quei rituali più vitalistici e radicati nel profondo, che oggi rinnovano l’antico spirito, aldilà del folclore e della riconversione turistica di alcune usanze: laddove “il sacro fuoco” lega ancora indissolubilmente, vecchie e nuove generazioni, con il mondo incantato e misterioso delle montagne.