È sempre Bolzano la città più cara d'Italia: l'inflazione vola a +2,5%

L’inflazione torna a crescere in Italia secondo i dati diffusi dall’Istat per il periodo di maggio 2021. In particolare, si registra a livello nazionale una variazione dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC al lordo dei tabacchi) del +1,3% rispetto all’anno precedente, mentre l’indice rimane invariato rispetto al mese scorso. L’accelerazione dell’inflazione è imputabile a dinamiche opposte: da un lato l’aumento degli indicatori Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+5.9%) e Traporti (+4.8%), dall’altro la riduzione dei prezzi legati a Comunicazioni (-2.8%) e Istruzione (-3.7). Aumentano quindi i prezzi dei beni e si riducono quelli dei servizi. I dati preoccupano l’Unione Nazionale consumatori che evidenzia come i prezzi salgano senza che i consumi siano ripartiti di conseguenza.

Bolzano rimane la città più cara d’Italia con un +2.5% – contro l’aumento del 1,3% a livello nazionale – che si traduce in una maggior spesa aggiuntiva annua equivalente  a 795, e che raggiunge i 1.122 euro per una famiglia di quattro persone. Segue poi Reggio Emilia che si attesta a +2.2%. I dati diffusi dall’Ufficio Statistica e Tempi della Città evidenziano un aumento dell’indice generale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC con tabacchi) dello +0,1% rispetto al mese scorso +2,5% rispetto all’anno precedente. I corrispondenti valori dell’indice NIC senza tabacchi si attestano invece a +0% e +2.5%. A Bolzano il maggiore incremento congiunturale (cioè rispetto al mese scorso) si registra a maggio nei Mobili, articoli e servizi per la casa +1,4%, seguiti dalle divisioni Prodotti alimentari e bevande analcoliche +0.5%, Abitazione, acqua, energia e combustibili +0.5 % e Abbigliamento e calzature +0,2%. In ribasso rispetto allo scorso aprile appaiono soprattutto le divisioni Ricreazione, spettacolo e cultura (-1,7%), Comunicazioni -0,5%, e Altri beni e servizi -0,4%.  Unica divisione invariata rispetto ad aprile è l’Istruzione.

Il maggiore incremento tendenziale (cioè rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) si registra a maggio nell’Abitazione, acqua, energia e combustibili +8,4%, seguita dalle divisioni Trasporti +5,0%, Servizi ricettivi e di ristorazione +2,2%, Mobili, articoli e servizi per la casa +2,1% e Servizi sanitari e spese per la salute +1,9%. Invariata rispetto a maggio 2020 risulta la divisione Abbigliamento e calzature. In ribasso sempre rispetto a maggio 2020 appaiono le divisioni Comunicazioni -2,8% e Istruzione -1,1%. Si riconferma quindi anche a livello locale il trend nazionale con la crescita dei prezzi relativi ai beni e una diminuzione dei prezzi per i servizi.

Al. B

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