I sette passi verso il programma di sviluppo comunale
L’assessora allo sviluppo del territorio e paesaggio Maria Hochgruber Kuenzer ha illustrato il Programma di sviluppo comunale e un possibile modello per la sua elaborazione. Nei prossimi anni infatti i 116 Comuni altoatesini saranno chiamati, coinvolgendo la popolazione locale, a riflettere sullo sviluppo che vorranno darsi ed a prendere importanti decisioni strategiche per il medio e lungo periodo in settori quali la mobilità e l’accessibilità, il turismo, lo sviluppo territoriale e socio-economico. Oltre all’assessora erano presenti anche il presidente del Consorzio dei Comuni, Andreas Schatzer, Peter Grund, responsabile settore partecipazione del Südtiroler Jugendring (SJR) e Margot Wittig, in rappresentanza della Fondazione Architettura Alto Adige.
“Il Programma di Sviluppo Comunale è uno strumento fondamentale per lo sviluppo sostenibile dell’Alto Adige nei prossimi anni. Per la prima volta i 116 Comuni altoatesini sono chiamati, contemporaneamente e coinvolgendo la popolazione, ad intraprendere questo percorso di pianificazione, pensando a come vorrebbero il proprio comune da qui a dieci o vent’anni, darsi degli obiettivi e a prendere importanti decisioni su come raggiungerli e in quali tempi. Quali servizi pubblici servono nel mio Comune? Quale tipo di turismo vogliamo? Che tipo di accessibilità e mobilità serve ai residenti? Quali aree sono effettivamente pregiate per la coltivazione? Oggi presentiamo un possibile modello da seguire, assicurando ai Comuni in questo percorso la presenza e il sostegno della Provincia, del Consorzio dei Comuni e di partner qualificati come la Fondazione Architettura Alto Adige e il Südtiroler Jugendring” – spiega l’Assessora Maria Hochgruber Kuenzer.
Le modalità per l’elaborazione del Programma di sviluppo comunale sono state esposte da Andreas Schatzer, presidente del Consorzio dei Comuni. L’articolo 51 della legge provinciale stabilisce i contenuti minimi che devono essere inclusi nel programma e riguardano molti ambiti diversi. I più importanti riguardano il censimento degli edifici vuoti e delle aree urbanizzate dismesse, il programma di mobilità e di accessibilità e l’individuazione e delimitazione dell’area insediabile. Il presidente del Consorzio dei Comuni ha esposto anche le condizioni e gli importi del contributo provinciale aggiungendo che “ai Comuni viene data nuova autonomia e questo è un importante risultato, sono sicuro che sapranno gestirla con responsabilità”.
“Crediamo nel valore della partecipazione, non perché lo prevede la legge, ma perché queste scelte riguardano da vicino il futuro delle cittadine e dei cittadini” hanno evidenziato Peter Grund e Margot Wittig, sottolineando l’importanza di coinvolgere la popolazione attivamente e in modo efficace, utilizzando gli strumenti e le tecniche più adeguate ed avanzate, e di avere un occhio di riguardo per i giovani “che vivranno più a lungo gli effetti delle decisioni che si prendono ora”.